Smaltire i rifiuti urbani in modo pulito, con un impatto ambientale minimo, producendo eco-energia. Anche in Italia si sta facendo strada la tecnica del futuro: la pirolisi. A proporre la nuova tecnologia è l’Enea, che sta vagliando le varie ipotesi possibili per trasformare la maggior parte dei rifiuti in energia termica ed elettrica. È questo l’obiettivo dell’Enea: ottenere la massima resa dal punto di vista energetico con il minor impatto ambientale.

Inoltre, con la nuova tecnologia c’è la possibilità di trattare la frazione umida insieme con la frazione secca del rifiuto, con performance che possono toccare punte del 90% di produzione di gas e 10% di residuo inerte in discarica, contro circa il 50% dei termo-valorizzatori. Un’alternativa sostenibile, quella proposta dall’Enea, una delle risposte al dibattito sullo smaltimento dei rifiuti. Il problema in Italia ormai è all’ordine del giorno, nel tentativo di trovare soluzioni non inquinanti e accettate dal le comunità locali.

Un punto fermo sembra essere l’importanza dell’incremento della raccolta differenziata, con una forte riduzione di imballaggi secondari inutili, prodotti usa e getta e l’introduzione del vuoto a perdere, come già accade in molti Paesi del Nord Europa. Certo, gli inceneritori bruciano i rifiuti, ma rilasciano nell’aria fumi, scorie di combustione e perfino fanghi prodotti dai sistemi di abbattimento dei fumi. E questo vale, in gran parte, anche per gli impianti di ultimissima generazione. Anche nell’ultima conferenza programmatica sull’emergenza rifiuti della Regione Lazio, a parte alcune proposte alternative dei Verdi, tra le quali il trattamento meccanico biologico e la raffinazione a freddo dei rifiuti, sembra che l’unica soluzione resti sempre l’inceneritore.


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