AMBIENTE. Terremoti, messa a punto una nuova scala sismica che valuta gli effetti ambientali
Una nuova scala di intensità sismica che considera non solo gli effetti su edifici e infrastrutture ma anche le conseguenze dei terremoti sull’ambiente: è quanto hanno presentato un gruppo di geologi e sismologi composto da ricercatori CNR (Consiglio nazionale delle ricerche), APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) e Università dell’Insubria che hanno messo a punto un sistema di classificazione dei sismi basato sugli effetti ambientali. La nuova scala di intensità sismica si chiama ESI 2007 (Environmental Seismic Intensity Scale), permette di valutare i sismi e può essere impiegata, si legge in una nota stampa, nel prevenire e mitigare gli effetti causati dai sismi sull’ambiente, attraverso pianificazioni territoriali accurate e con la prospettiva dunque di ridurre la perdita di vite umane e i danni economici.
"Storicamente le scale macrosismiche, che permettono di paragonare gli effetti dei terremoti nello spazio e nel tempo, basano il grado di intensità su tre fattori: gli effetti prodotti sull’uomo, sulle strutture antropiche e sull’ambiente naturale – ha spiegato Sabina Porfido dell’Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero (IAMC-CNR) di Napoli – Quest’ultimo aspetto è stato, però, talvolta sottostimato, pur costituendo un importantissimo fattore di valutazione. La scala ESI 2007, costituita da 12 gradi di intensità, analoghi a quelli delle scale tradizionali, si basa invece esclusivamente sugli effetti indotti sull’ambiente fisico, come ad esempio: fagliazioni superficiali (quando il piano di rottura delle faglie raggiunge e taglia la superficie), fenomeni di subsidenza (abbassamenti del suolo), uplift (sollevamento del suolo), liquefazioni, fratture al suolo, fenomeni franosi, variazioni idrologiche (variazioni di portata e di attività chimica nelle sorgenti e nei corsi d’acqua) e tsunami".
La scala è stata elaborata attraverso la revisione critica dei dati di un elevato numero di terremoti, ha aggiunto Eliana Esposito dell’IAMC-CNR, come quelli avvenuti in Asia, in America meridionale e settentrionale, in Europa e in Medioriente, e può integrare le scale già disponibili specialmente quando le costruzioni vengono tutte distrutte o quando i dati ambientali sono gli unici disponibili. La nuova scala è stata messa a punto da studiosi a livello internazionale tra i quali il maggiore ispiratore e proponente è stato il gruppo di lavoro italiano, composto da esperti ricercatori del CNR-Consiglio nazionale delle ricerche (Eliana Esposito, Sabina Porfido), APAT-Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici (Leonello Serva, Valerio Comerci, Luca Guerrieri, Eutizio Vittori) e Università dell’Insubria (Alessandro M. Michetti). ESI 2007 è stata inoltre ratificata dall’INQUA (International Union for Quaternary Research) e rientra tra le attività promosse per l’Anno Internazionale del Pianeta Terra.
Per maggiori informazionisi può consultare il sito internet www.apat.gov.it/site/en-GB/Projects/INQUA_Scale/default.html