"In un mondo interconnesso le imprese sono necessariamente spinte ad espandere i propri orizzonti. Innanzitutto geograficamente". Lo ha sottolineato Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’Associazione Bancaria Italiana alla Conferenza Euro-Mediterranea sul microcredito che si è tenuta questa mattina a Roma. "Le aziende – ha aggiunto Zadra – sono sempre più consapevoli di non aver solo l’obiettivo di rendere massimo il profitto, ma anche di essere inserite nella società, con un impatto in termini di benessere, ricchezza, occupazione, ambiente, qualità della vita. In questo contesto la responsabilità sociale contribuisce al rafforzamento delle imprese e dei Paesi. L’ABI e le banche continueranno a lavorare perché la Csr si consolidi e dia i suoi frutti per le imprese e la società".

Per quanto riguarda il migrant banking, cresce l’inclusione finanziaria degli immigrati. Gli ultimi dati di sintesi diffusi confermano l’ampiezza del fenomeno: 2.8 milioni di immigrati regolari di 195 Paesi diversi, pari a circa il 5% della popolazione, con un andamento molto sostenuto di nuova immigrazione più che raddoppiata tra il 2000 e il 2005 (Caritas).

Ad un’immigrazione ormai matura e ad una presenza sempre più stabilizzata, corrisponde una pronta risposta delle banche: ad oggi dei 2,1 milioni di immigrati in età adulta, il 57,3% è cliente di una banca. Si tratta di 1,2 milioni di clienti bancari e di quasi il 60% degli immigrati che vivono regolarmente in Italia. È quanto emerge da una ricerca svolta da Abi in collaborazione con il CeSPI – Centro Studi di Politica Internazionale – diretta a rilevare la bancarizzazione dei migranti in Italia.

"Le previsioni di chi lavora sul campo come la Caritas – ha sottolineato Giuseppe Zadra – sono che tra 10 anni in Italia ci saranno 6 milioni di immigrati, come in Germania. Avremo allora oltre 3 milioni di conti correnti di immigrati, circa il 10% dei conti in Italia".

Oltre le rimesse – il servizio maggiormente richiesto dai migranti, che ogni anno muove dall’Italia circa 5 miliardi di euro al secondo posto in Europa dopo la Gran Bretagna – il canale di collegamento con la banca si sviluppa anche in un quadro più organico di rapporti. In media, il 60,6% del totale della clientela immigrata è stato acquisito dalle banche negli ultimi 5 anni. Tra i prodotti preferiti i servizi di conto corrente di base (deposito, addebiti e bonifici, pagamento utenze); le carte pre-pagate o ricaricabili; i servizi legati al trasferimento delle rimesse (accordi con banche estere, convenzioni con agenzie di money transfer, i bonifici transfrontalieri a condizioni favorevoli, l’utilizzazione delle carte pre-pagate per il ritiro di contante nei Paesi di origine); il credito al consumo (mutui casa, prestiti finalizzati e prestiti personali).

"L’immigrazione – ha concluso Giuseppe Zadra – apporta nuove energie. E’ importante essere pronti ad affrontare tutti gli aspetti collegati al fenomeno. Sarà determinate il contributo di tutti: enti sopranazionali, governi, imprese, enti locali, associazionismo, ognuno con il proprio ruolo".


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