Oggi il consumatore se vuole cambiare banca in Italia è costretto a pagare centinaia di euro per chiudere il conto corrente e trasferire i titoli senza ricevere alcuna contropartita in termini di servizi né di tempi. Lo rileva Altroconsumo , associazione indipendente di consumatori, con un’inchiesta condotta su 36 banche

Secondo l’associazione, Bankitalia finora non ha fatto nulla per abbattere le barriere in uscita imposte all’utente, pur avendo l’associazione più volte invitato formalmente l’istituto a intervenire. Altroconsumo invita l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, a cui oggi, finalmente, è delegata la vigilanza sulla concorrenza, a intervenire immediatamente per eliminare tali pratiche anticoncorrenziali.

I risultati dell’inchiesta parlano chiaro – si legge in una nota di Altroconsumo – queste le somme del tutto ingiustificate accollate a chi vuole cambiare banca: le spese di estinzione del conto in media sono 30 euro, ma c’è chi chiede il doppio (Credem), 60 euro, e chi pur avendo dimezzato il costo (!) rispetto al 2004, come Antonveneta, chiede ancora troppo: 50 euro.

E’ sul trasferimento titoli che avviene un vero e proprio furto: si chiedono centinaia di euro per una semplice comunicazione dalla banca al Monte Titoli, che non comporta costi. Un esempio concreto: l’investitore con 20.000 euro di titoli italiani e 10.000 euro in titoli esteri deve sborsare in media, nelle 36 banche considerate, 142,20 euro, con esempi-limite di 625 euro per Credem o 425 euro del Credito Bergamasco. C’è chi si comporta meglio: Banca Fineco chiede appunto 19,90 euro, dimostrando che il salasso è evitabile.

Altroconsumo offre alcuni consigli pratici ai consumatori:


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