L’Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo approvando l’emendamento dell’Esecutivo al ddl sulla tutela del risparmio relativo alla Banca d’Italia e alla nomina del suo governatore. Si tratta della prima delle tre fiducie richieste dal governo sul provvedimento. L’approvazione definitiva del ddl risparmio al Senato dovrebbe arrivare domani nel primo pomeriggio, tra le 15 e le 16. E’ questa la tempistica emersa dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, riunitasi per organizzare i lavori parlamentari della riforma del risparmio, sul quale dovrebbe esser posta la fiducia tre volte.

Una rivoluzione per la Banca d’Italia e il suo governatore, ma anche un rafforzamento dei poteri Antitrust sulla concorrenza bancaria, e altre norme rilevanti come il tetto al 30% del capitale per il diritto di voto delle Fondazioni nelle assemblee delle banche. Ecco i punti più significativi del provvedimento che ripropone, fra le parti più discusse, una nuova lettura delle norme sul falso in bilancio, riallargando le maglie delle sanzioni.

BANKITALIA. Il mandato del governatore è a termine, di 6 anni rinnovabili una sola volta. La nomina e la revoca sono decise con un decreto del capo dello Stato, su proposta del governo, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia. A termine anche il direttorio, nominato dal Consiglio superiore ma con una norma transitoria che eviti il rischio di ‘vacatio’. Sono introdotti principi di trasparenza e collegialità che prevedono motivazione e forma scritta degli atti, deliberazioni del direttorio a maggioranza (in caso di parità prevale il voto del governatore), la comunicazione semestrale al Parlamento. Moratoria di tre anni per il passaggio in mano pubblica della proprietà delle banche.

CONCORRENZA BANCARIA. La vigilanza sulla concorrenza bancaria per gli abusi di posizione dominante e per le intese restrittive della concorrenza passa dalla Banca d’Italia all’Antitrust, perché l’emendamento cancella i commi della legge istitutiva dell’Antitrust che lasciavano la competenza a Via Nazionale, mentre resta l’esame congiunto di Bankitalia e Antitrust sul divieto di operazioni di concentrazione restrittive della libertà di concorrenza.

TETTO FONDAZIONI. E’ fissato al 30% del possesso azionario il limite del diritti di voto delle Fondazioni bancarie nelle assemblee delle banche. Dal primo gennaio 2006 le Fondazioni non potranno esercitare il diritto di voto nelle assemblee ordinarie e straordinarie delle banche per le azioni eccedenti il 30% del capitale votante nelle stesse assemblee.

AUTHORITY. Rimangono 5 le autorità di vigilanza, dopo il ripristino della funzione di controllo della Covip sui fondi pensione. Resta inalterato anche il ruolo dell’Isvap che conserverà le proprie prerogative sulle assicurazioni. Le authority restano, dunque: Bankitalia, Antitrust, Consob, Isvap e Covip. La Consob è autorizzata ad assumere nuovo personale per fronteggiare i nuovi compiti.

SOCIETA’ DI REVISIONE. L’incarico delle società di revisione contabile durerà sei anni con la possibilità di rinnovarlo una sola volta (se trascorsi tre anni dalla data della cessazione dalla precedente), ma con la condizione che cambi il responsabile della revisione contabile.

COMMISSIONE TUTELA RISPARMIO – Viene istituita a Palazzo Chigi una commissione per la tutela del risparmio sotto le dirette dipendenze del premier. E’ stata stralciata la norma che destinava al rimborso dei risparmiatori vittime di crac finanziari, i depositi giacenti presso le banche e non rivendicati per un certo lasso di tempo. La stessa norma è prevista dall finanziaria 2006.

FALSO IN BILANCIO – Completamente stravolta la normativa sulle false comunicazioni sociali che il Senato aveva reso più severa. Si torna così all’arresto fino a due anni contro la reclusione da uno a cinque anni introdotta nel passaggio al Senato. Sono comunque abbassati i paletti oltre i quali scatta l’inasprimento delle sanzioni previste a carico di chi provoca nocumento grave. Il fenomeno è definito tale "quando abbia riguardato un numero di risparmiatori superiori allo 0,1 per mille della popolazione" ovvero si sia distrutto valore per un’entità superiore allo 0,1 per mille del Pil".

COLLABORAZIONE GDF – La Guardia di Finanza potrà collaborare con la Banca d’Italia, la Consob, l’Antitrust, l’Isvap e la Covip nella vigilanza informativa e ispettiva, "in relazione alle specifiche finalità degli accertamenti". Tutte le informazioni e i dati trasmessi alla Guardia di Finanza – che agisce utilizzando strutture e personale esistente e quindi senza maggiori oneri per lo Stato – sono coperti dal segreto d’ufficio per essere comunicati soltanto alle competenti autorità.


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