"Anche la relazione del presidente dei petrolieri, Pasquale De Vita, dimostra le difficoltà delle famiglie, alle prese con la crisi dei consumi, rilanciabili con una seria defiscalizzazione delle accise, razionalizzazione della rete di distribuzione e licenze alla grande distribuzione". Questo il commento dell’Adusbef sulla relazione dell’Unione Petrolifera. I consumatori italiani "a causa delle inefficienze e delle storture – aggiunge Adusbef – pagano i costi delle benzine tra i più elevati d’Europa, con ricadute sui prezzi dei beni al consumo trasportati, al 90 per cento su gomma".

"L’Italia dispone di una rete di distribuzione obsoleta, conta ancora il maggior numero di punti vendita (22.450 contro i 15 mila tedeschi, i 14 mila francesi ed i 10 mila inglesi) ed una percentuale di self-service (solo il 18%) esigua nel confronto internazionale (99% in Francia,97% in Germania, 96% nel Regno Unito)".

"Sono 4 anni – aggiunge ancora l’associazione – che la grande distribuzione chiede le licenze per poter vendere, come in Francia, i carburanti a prezzi più competitivi con risparmi netti di 0,05 centesimi di euro a litro (100 lire) scontrandosi con l’ottusità del ministero delle Attività Produttive e con il rimpallo di responsabilità con le burocrazie delle Regioni".

Il Governo – conclude poi la nota dell’associazione- non ha "offerto alcuna risposta a provvedimenti richiesti dalla grande distribuzione e dai consumatori che non costerebbero nulla, ma potrebbero far respirare quei cittadini e quelle stremate famiglie costrette a tagliare del 10 per cento i consumi dei carburanti, con un mancato gettito di 200 milioni di euro, nonostante la maggiore Iva sulle accise stimata in oltre 1 milione di euro negli ultimi 12 mesi a causa del prezzo delle benzine alle stelle".


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