Illustrato questa mattina durante il convegno "Una nuova proposta sulla casa" il pacchetto di misure che il vice ministro alle Infrastrutture con delega alle politiche abitative Ugo Martinat si propone di inserire nella prossima manovra finanziaria per favorire il mercato delle locazioni immobiliari.

Le proposte di Martinat riguardano in primo luogo il capitolo agevolazioni fiscali sulle locazioni. A beneficio degli inquilini, il vice ministro propone "la completa deduzione dei canoni pagati" per chi gode di un reddito fino a 50.000 euro annui. Questa misura, oltre a comportare un vantaggio diretto per le famiglie, creerebbe nell’inquilino l’interesse alla regolarizzazione del contratto, facendo emergere il sommerso, che la Guardia di Finanza stima in circa il 20% del mercato degli affitti. In questo modo si avrebbe anche una crescita del gettito fiscale, "che andrebbe a compensare le agevolazioni".

Ma i vantaggi fiscali sono previsti anche per i locatori. Martinat propone l’imposizione di "una tassazione sostitutiva, molto più conveniente" dell’aliquota marginale Irpef attualmente applicata al reddito da locazione. Le agevolazioni per i proprietari dovrebbero anche onsentire "l’introduzione sul mercato delle locazioni di un maggior numero di appartamenti attualmente chiusi".

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha espresso parere favorevole alla proposta affermando che "si caratterizza per la sua forte carica innovativa e per un insieme di proposte che vanno nel senso giusto mirando, oltre che all’ulteriore diffusione della proprietà e al potenziamento del canale delle locazioni agevolate, alla tassazione separata dei redditi da locazione, come da tempo propugnato dalla Confedilizia". Tuttavia il Presidente ne riconosce un limite sostenendo che la proposta, "ispirata dalla volontà di risolvere problemi sociali, non mira ad allentare la morsa tributaria del comparto, oggi caratterizzato da un fenomeno di divergenza parallela (valori – ed ICI – crescenti in corrispondenza di canoni in calo)".

"E’ invece giunto il momento – conclude Corrado Sforza Fogliari – di affrontare il problema della stessa legittimità dell’imposizione immobiliare come oggi concepita e applicata, con particolare riferimento alla permanenza nel nostro sistema di una patrimoniale come l’ICI, che rappresenta un corpo estraneo rispetto al criterio reddituale cui è uniformato l’intero nostro sistema tributario".


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