A partire dai ieri, 1 novembre, salvo deroghe decise dai singoli Comuni, si possono accendere i riscaldamenti a Genova, Firenze, Roma e in tutti gli altri Comuni d’Italia inseriti nella zona climatica contraddistinta dalla lettera "D" (fra cui Ancona, Ascoli Piceno, Avelli-no, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Forlì, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo). Lo segnala la Confedilizia, ricordando che le ac-censioni delle caldaie sono scadenzate in differenti periodi a seconda della "zona climatica" in cui i singoli Comuni sono inseriti.

La legge distingue 6 diverse zone e solo per le aree particolarmente fredde, inserite nella zona climatica "F", non ha previsto alcun limite. Per tutte le altre aree, invece, ha imposto precisi criteri, derogabili dai Sindaci solo in presenza di compro-vate esigenze, indicando tassativamente sia il limite orario giornaliero di accensione delle caldaie, sia i periodi dell’anno durante i quali è possibile mantenerle in eserci-zio. Al di fuori di tali periodi, gli impianti termici non possono essere attivati se non in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, con du-rata giornaliera non superiore alla metà di quella prevista a pieno regime.

Clicca qui per maggiori informazioni su zone climatiche, periodi e orari di accensione dei riscaldamenti.


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