CONCORRENZA. Calcio, Catricalà. “Sistema inadeguato a garantire libera competizione nel settore”
"Il sistema delle regole in vigore nel settore del calcio professionistico, al di là dello scandalo che si è manifestato, si dimostra inadeguato rispetto alla necessità di garantire competizione libera e corretta nel mercato e nei campi sportivi". Questa la conclusione a cui è giunto Antonio Catricalà, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), nella sua audizione presso la Commissione cultura della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle recenti vicende relative al calcio professionistico.
Catricalà chiede una revisione delle norme che disciplinano l’attività dei procuratori, l’indipendenza degli arbitri, la connessione tra Lega e governance della FIGC, la capacità di produrre ricchezza delle società calcistiche, i controlli sulla contabilità.
L’indagine conoscitiva si è inoltre focalizzata sull’analisi delle entrate delle società calcistiche, al fine di verificare gli effettivi equilibri di forza che si instaurano nel settore. Secondo l’Antitrust è emerso un quadro nel quale le società calcistiche dipendono da un punto di vista economico essenzialmente dalla vendita dei diritti televisivi. "La tendenziale unicità della fonte di finanziamento – si legge nel testo dell’audizione – costituisce sicuramente un elemento di debolezza intrinseca di queste imprese e contribuisce in modo determinante ad esasperare la sproporzione economica tra le squadre più forti e le altre".
Per Catricalà "l’affermazione dei diritti televisivi come fonte tendenzialmente unica di finanziamento delle squadre ha determinato la rilevanza centrale del problema della mutualità. Gran parte dei problemi economici del settore, allora, non dipendono tanto dall’alternativa tra vendita collettiva e vendita individuale dei diritti televisivi, ma dalle modalità effettive della ripartizione delle risorse tra le varie squadre. Necessita quindi di revisione il sistema. E’ di tutta evidenza che il processo di riforma dovrà trovare spinta propulsiva all’interno della FIGC cui spetta di interpretare i valori di questo sport. E in questo senso i più recenti contatti lasciano ben sperare".

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