CONCORRENZA. Corte dei Conti rileva: “Enel impone la sua posizione nel mercato dell’energia”
"Non mancano talune criticità quali, la posizione dominante che deve indurre l’Enel a una presenza più discreta ed equilibrata sul mercato rafforzandosi, soprattutto, sul piano competitivo, nazionale ed internazionale, in virtù della lunga esperienza acquisita specialmente nel settore elettrico". E’ quanto si legge in una nota sulle Relazioni sulla gestione 2004 della Corte dei Conti nei confronti dell’Enel.
Secondo la Corte nonostante il mercato di liberalizzazione per la produzione e distribuzione dell’ energia elettrica risulti completato dal 1 luglio 2004, si osserva che il sistema non è ancora caratterizzato da più ampia ed effettiva concorrenza tale da consentire il ribasso dei prezzi: l’Enel rappresenta, infatti, l’operatore prevalente sul mercato come Antitrust e Authority hanno evidenziato suggerendo interventi volti ad agevolare l’ingresso e la crescita di nuovi soggetti. La Corte segnala, pertanto, la non raggiunta ottimale concorrenza sicché permangono gli obiettivi di riduzione del costo dell’energia e di più intenso utilizzo di fonti energetiche, i cui prezzi siano collegati in misura modesta o nulla con quelli del petrolio, in consonanza con l’obiettivo della UE che tende alla copertura del 22% del fabbisogno con fonti rinnovabili.
A conclusione del referto, la Corte conferma comunque il giudizio sostanzialmente positivo sull’Enel avendo la Società continuato a perseguire buoni risultati, improntati ad economicità, efficacia ed efficienza, per effetto della decisa strategia del management: un valore, in termini di credibilità e di affidabilità, che appare un obiettivo ed importante da preservare nel tempo così come la crescita della dimensione dell’Enel S.p.A. mediante il miglioramento del mix di generazione di elettricità, l’aumento delle energie rinnovabili, lo sviluppo del business del gas, la crescita dei profitti, il taglio dei costi, la politica dei dividendi in favore degli azionisti (i piccoli risparmiatori sono circa 2,2 milioni e possiedono quasi il 33,7% del capitale).
