E’ boom negli acquisti della carne di maiale che aumentano in quantità del 21,3 per cento mentre crollano del 30,6 per cento quelli della carne avicola e resta pressoché stabile la carne bovina con un aumento dell’1,9 percento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui principali cambiamenti nella busta spesa degli italiani, in riferimento ai dati sul commercio al dettaglio divulgati dall’Istat. Sulla base dei dati Ismea – Ac Nielsen, relativi agli acquisti alimentari delle famiglie nel mese di ottobre, a causa della ingiustificata psicosi determinata dall’influenza aviaria, non si verificano solamente spostamenti tra le diverse tipologie, ma complessivamente – sottolinea la Coldiretti – si riducono del 3,4 per cento le quantità acquistate di carni, salumi e uova.

In particolare per queste ultime – precisa l’associazione di categoria – le polemiche su una presunta pericolosità che è stata subito smentita hanno influenzato il misura modesta il comportamento di acquisto degli italiani e il consumo di uova si è ridotto solo del 2,3 per cento. Ad aumentare sono invece gli acquisti di altri derivati dell’attività dell’allevamento come il latte fresco che nei quattro mesi successivi all’obbligo di indicare il luogo di provenienza in etichetta entrato in vigore il 7 giugno del 2005 ha registrato un boom negli acquisti familiari con un incremento del 4,8 per cento proprio a ottobre. Si tratta di un dato incoraggiante che – continuano i coltivatori – fa sperare in una ripresa dei consumi anche per la carne di pollo dopo l’entrata in vigore dell’etichettatura di origine obbligatoria per il pollame e i suoi derivati a partire dal 17 ottobre. E infatti – precisa Coldiretti – moderati segnali stanno caratterizzando il mercato all’origine degli avicunicoli per effetto di una generalizzata inversione di tendenza che ha interessato soprattutto il comparto dei polli che nelle ultime settimane di novembre hanno recuperato alcuni centesimi pur non raggiungendo ancora quotazioni remunerative per i produttori.

Nel mese di ottobre – continuano i coltivatori – si registra anche un crollo del 30,8 per cento nel consumo di alcolici, mentre cala quello di birra (-5,4 per cento) e tiene il vino e lo spumante (-0,8 per cento). In calo anche gli oli e i grassi (-3,8 per cento) mentre sono stabili gli acquisti in quantità di ortofrutta (-0,7 per cento) e derivati dei cereali dove si verifica un significativo aumento per il riso del 5,6 per cento. Per effetto dei dati di ottobre, nei primi dieci mesi del 2005, gli acquisti familiari di prodotti alimentari e bevande aumentano in quantità dell’1,6 per cento e con riferimento alle carni – conclude la Coldiretti – diminuisce del 5,4 per cento l’avicola, aumenta del 2,9 per cento il maiale mentre cala dell’1 per cento quella bovina e i prodotti della pesca crescono del 2,2 per cento.


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