CONSUMI. Rapporto Ismea, MDC: “I consumi diminuiscono anche per le paure degli italiani”
"Il rapporto Ismea sui consumi alimentari non offre nulla di nuovo rispetto a quanto già si sapeva e cioè che gli italiani spendono meno per i prodotti alimentari a causa anche della diminuita capacità di acquisto. Inspiegabilmente l’Ismea tace invece sulle motivazioni più profonde che hanno determinato una certa disaffezione rispetto ad alcuni prodotti che hanno registrato il maggior calo, come frutta e agrumi, ortaggi e carni. Gli italiani hanno paura della presenza di residui di pesticidi, conservanti chimici, ormoni e antibiotici, nei cibi." Questo il commento di Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino che di recente ha condotto una indagine sulle "Paure a tavola" i cui risultati verranno presentati a settembre. Dall’indagine risultano quali sono le motivazione all’origine dell’ansia a tavola degli italiani di fronte ai pericoli che possono venire dalla produzione e dal commercio dei prodotti alimentari, per le possibili conseguenze sanitarie in termini di malattie, reazioni allergiche, o anche soltanto di stati di disagio spiacevoli.
Nell’indagine di MDC gli italiani si dividono in tre categorie:
– "ANSIOSI" sono oltre tre quarti (il 76%) e si dichiarano "molto preoccupati " nell’assunzione dei cibi;
– "ACCORTI" sono poco meno di un quarto (il 23%), sono informati e attenti nelle scelte di cibi sicuri e di qualità, vanno alla ricerca dei cibi "certificati" dall’etichetta o da qualsiasi altra fonte che attesti in qualche modo la "qualità" e la "sicurezza" dell’alimento;
– "TRANQUILLI", sono pochissimi (1%) quelli che dichiarano di non avere alcuna paura e di mangiare senza problemi.
Sono questi secondo l’associazione i timori diffusi nella grande maggioranza degli italiani che si traducono in una generalizzata "diffidenza" verso il sistema, la filiera di produzione. Ben l’87% degli intervistati considerano il sistema di produzione "molto rischioso", mentre un altro 7% comunque attribuisce al sistema di produzione e distribuzione di cibi e bevande un qualche rischio.