Sono stati resi pubblici questa mattina i dati di "Fake", una maxioperazione doganale per combattere la contraffazione che ha coinvolto tutti gli Stati dell’Unione Europea. Solo per quanto riguarda le sigarette, ad esempio, sono oltre 1.200.000 i pacchetti sequestrati alle frontiere. E oltre alle tradizionali bionde di contrabbando, gli agenti hanno riscontrato anche un sensibile aumento delle sigarette contraffatte, un dato che preoccupa soprattutto in relazione alla salute pubblica. Ma i prodotti "taroccati" riguardano praticamente ogni campo della produzione. Si va dalle pile (30.000 sequestri), sino all’abbigliamento quantificabile in tonnellate di materiale intercettato.

Le attività di investigazione economica sono state predisposte e coordinate, per la Guardia di Finanza, dal II Reparto "Ricerca e Relazioni Internazionali" del Comando Generale.
I conseguenti controlli sulle merci in transito operati dalle Fiamme Gialle sul territorio sono stati svolti, in stretta collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, presso gli scali portuali di Genova, La Spezia, Trieste, Taranto, Gioia Tauro (RC) e l’aeroporto di Milano Malpensa.

Le operazioni di sequestro sono scattate complessivamente 23 volte, totalizzando il sequestro di 46.000 accessori per abbigliamento, 20.000 magliette e 60.000 lampade da illuminazione.

"Difficile stabilire quali marchi siano i principali bersagli della pirateria – spiegano all’Agenzie delle Dogane italiana -, praticamente abbiamo trovato qualsiasi firma possibile".
E nel mirino dei "taroccatori" è finito anche un nuovo, inquietante, obbiettivo: i farmaci. "E’ un fenomeno in espansione – spiegano i doganieri – solo pochi mesi fa ad esempio abbiamo sequestrato una partita di Viagra contraffatto".

L’intera operazione ha impiegato 250 funzionari doganali ed è durata 10 giorni interi durante il maggio scorso, ma i dati sono stati tenuti secretati sino ad oggi. Il tutto è stato coordinato dall’Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, ed è stata la prima operazione doganale congiunta a livello comunitario. Il principale obbiettivo delle guardie doganali è stato quello di contrastare soprattutto l’esportazione delle falsificazioni dalla Cina. In una nota della Agenzie delle Dogane viene sottolineato come questi fenomeni illeciti "rappresentino anche uno dei più redditizi sistemi di riciclaggio di denaro e di finanziamento delle organizzazioni criminali internazionali e che incidono sullo sviluppo di interi settori economici", un meccanismo perverso che mette a rischio tutti gli operatori commerciali che operano nel rispetto delle regole, ma anche "la stabilità occupazionale e la sicurezza dei cittadini".

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.europa.eu.int/comm/anti_fraud/index_it.html


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