CSR. Al via Forum Italiano della responsabilità sociale (1)
Al via oggi a Roma i lavori del primo Forum italiano della responsabilità sociale, l’incontro di due giorni che vuole essere un momento di confronto sulla Corporate Social Responsibility (Csr). Partecipano banche, imprese, istituzioni, accademici italiani ed internazionali. Al Forum, che continuerà anche domani, è prevista la partecipazione di oltre 300 persone e di 70 relatori italiani e internazionali.
"La responsabilità sociale – ha chiarito Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’ABI, nell’aprire i lavori – impatta sulla competitività delle imprese e del Paese. In ogni caso – ha aggiunto Zadra – non può essere unilaterale. Richiede sedi e processi innovativi per impostare e gestire le relazioni con gli interlocutori che l’impresa individua, siano azionisti/soci, dipendenti, clienti oppure il territorio con cui l’organizzazione ha scambi costanti e per cui è attenta a generare valore. E’ importante – ha sottolineato il direttore – anche la responsabilità sociale degli altri, non solo delle imprese, nel senso che tutti i soggetti coinvolti siano disponibili al confronto, ad una relazione propositiva e costrutti da e verso le aziende, su questo terreno".
Microfinanza
La microfinanza – secondo l’associazione – fa registrare una marcata discesa in campo delle banche. Diffondono prodotti e servizi di microfinanza banche che rappresentano il 60% del totale attivo di sistema e il 54% degli sportelli. Sono i primi dati di una analisi svolta nell’ambito dei lavori del Comitato Nazionale Italiano per il Microcredito promosso dal Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con la Fondazione Giordano Dell’Amore.
Tra i prodotti, il 31,7% del campione offre risparmio, il 32,9 servizi di pagamento e il 35,4% propone credito. Tra i servizi spiccano le carte prepagate, gli assegni, i bonifici per esempio per le rimesse all’estero e i bancomat.
Per quanto riguarda i clienti, la microfinanza è riferita a chi può essere meglio integrato nella società e nel sistema finanziario. Si va quindi dal terzo settore al no profit, dalle famiglie a basso reddito alle micro imprese, dai lavoratori atipici agli immigrati. Per il risparmio, oltre il 19% delle banche del campione ha tra i suoi clienti immigrati, quasi il 18% studenti e quasi il 12% micro-imprese. Per quanto riguarda i servizi di pagamento, oltre il 21% delle banche offre servizi agli immigrati, mentre per il microcredito oltre agli immigrati (18,2%) le banche offrono questo servizio alle famiglie (17,4%), alle micro imprese (15,7%) e ai lavoratori atipici (8,8%).
"La microfinanza – ha sottolineato Zadra – sicuramente può contribuire a facilitare l’accesso al credito. Chi lavora in maniera flessibile è tra i possibili destinatari di prodotti specifici offerti per iniziativa di singole banche. Siamo favorevoli – ha aggiunto Zadra – ad ogni proposta che agevoli i lavoratori atipici, come i fondi di garanzia pubblici e privati".
Accountability: bilanci sociali, ambientali e di sostenibilità
In questo campo le banche italiane sono un settore leader. Nel 2004, banche che rappresentano il 60% del totale attivo di sistema e il 57,6% degli sportelli hanno redatto un bilancio sociale. Il 39% delle aziende quotate in borsa che redigono un bilancio sociale è rappresentato da banche.
"Il bilancio sociale – ha chiarito il direttore – acquista valore di diagnosi, controllo, gestione, minimizzazione dei rischi, se inquadrato in chiave strategica, come fase ultima di un processo di Csr avviato".
Investimenti socialmente responsabili
La gestione dei fondi comuni d’investimento socialmente responsabili (Sri) è all’attenzione di molte banche italiane che hanno sviluppato specifici prodotti di gestione del risparmio. Nell’ultimo anno – giugno 2005 – il numero di fondi Sri commercializzati in Europa è cresciuto, come anche gli asset complessivamente gestiti. L’incremento del numero è stato di circa il 6%, per un totale complessivo di 375 fondi socialmente responsabili operativi. Gli asset in gestione hanno superato i 24 miliardi di euro, secondo i dati dell’Osservatorio Avanzi Sri Research/Siri Company. Con circa 2,7 miliardi di euro in gestione su 27 fondi Sri, la quota riferibile agli asset manager italiani rappresenta in Europa oltre l’11% del totale (+20% nell’ultimo anno).
"La Csr peserà sul business di domani – ha concluso Zadra – se guardiamo agli investimenti socialmente responsabili. L’esperienza inglese ci fa immaginare una crescente attenzione del mercato verso le aziende da inserire in portafoglio sulla base di criteri classici di profitto, uniti ad elementi e valutazioni ambientali e sociali".