Costruire un supporto attivo per le famiglie con figli affetti da patologie psichiatriche, che rappresentano una vera e propria disabilità, meno visibile di quella fisica. Questo lo scopo del progetto "Famiglie in rete" presentato stamattina nel corso di una conferenza stampa organizzata nell’ambito del convegno "La città diversamente abitabile" in corso al Teatro Argentina.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Internazionale Don Luigi Di Liegro e l’I.I.S.M.A.S. (Istituto internazionale scienze mediche antropologiche), prevede la creazione di un’associazione di sostegno ai familiari di sofferenti con disagio psichico in eta’ adolescenziali, in cura presso i Centri di salute mentale, composta da una serie di "famiglie di riserva" per i ragazzi.

Nel Lazio gli studenti diversamente abili sono circa 18 mila e dopo la scuola vivono la condizione in famiglia spesso isolati. Il progetto e’ rivolto proprio a loro e l’intento e’ quello di alleggerire la famiglia di origine dal proprio malessere e permettere al giovane di conquistare maggiore autonomia.

L’incontro e’ stato l’occasione per presentare un documento della Fondazione Di Liegro e del Cnca (Coordinamento nazionale comunita’ di accoglienza), nel quale si avanzano proposte alla classe politica. "Oggi più che mai e’ necessaria una nuova stagione di impegno politico e culturale in favore dei disabili – ha detto Don Giacomo Panizza, vicepresidente Cnca – coinvolgendo le istituzioni, il volontariato, il terzo settore i disabili e le loro famiglie". Luigina di Liegro, segretario generale della fondazione e l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Claudio Cecchini, hanno ricordato la figura di Don Luigi Di Liegro. "Da quando manca lui manca la coscienza critica della citta’ – ha detto Cecchiti – Lui lo era per le istituzioni e il volontariato, scuoteva e stimolava le coscienze. Oggi tutto questo si e’ perso un po’". Per l’assessore regionale alla Sanita’, Augusto Battaglia, "ora ci sono delle sfide da affrontare e vincere per i diversamente abili: migliorare la loro qualita’ della vita, rispondere alle aspettative dei giovani e delle loro famiglie e pensare al ‘dopo di noi’. Sfide alle quali bisogna dare una risposta, per dar loro la possibilità di inserirsi nella società".


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