ENERGIA. Caro bollette, Intesaconsumatori denuncia la pratica dei “consumi presunti”
La politica sparagnina delle grandi aziende monopolistiche (Italgas, Enel, municipalizzate, ecc.) che produce tagli anche al personale che dovrebbe leggere i contatori, prima di emettere le bollette, crea rilevanti problemi economici a milioni di famiglie, costrette a pagare bollette gonfiate per consumi presunti ancora da effettuare. Le fatturazioni delle bollette avvengono quasi sempre per "consumi presunti" in genere più alti di quelli "reali", ed è quasi impossibile farsi annullare in tempo la bolletta gonfiata, che porta a incassi enormi e con congrui anticipi, rispetto a quelli dovuti. E’ la denuncia di Intesaconsumatori che riceve migliaia di proteste di infuriati cittadini che lamentano l’impossibilità di rettificare in tempo utile tali bollette.
Il sistema farraginoso delle correzioni mediante call center fantasma, che non rispondono mai, rende, infatti, quasi impossibile la correzione delle fatture secondo i consumi reali previsti dal contatore di acqua, gas e luce, obbligando i cittadini ad anticipare somme enormi di denaro, pena il distacco della fornitura, vero e proprio cash flow a costo zero per le casse delle aziende. Gli importi pagati e non dovuti – lamenta l’Intesaconsumatori – verranno con comodo riaccreditate dopo 6 mesi, senza neppure la possibilità di essere conguagliata nella bolletta successiva.
Ipotizzando solo una trentina di euro di bollette gonfiate in più a bimestre per ognuno dei 40 milioni di utenti Enel, Italgas ed aziende municipalizzate erogatrici di prodotti idrici (ma ci sono casi di bollette gonfiate che vanno dai 250 ai 1.000 euro pro-capite), si arriva ad incamerare 1,2 miliardi di euro a bimestre di consumi anticipati a costo zero per le aziende.
Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori hanno quindi inviato una diffida all’Autorità per il Gas e l’Energia per interrompere una prassi dannosa per milioni di famiglie, riservandosi di effettuare doverose denunce penali e richieste civili di risarcimento, nel caso in cui tali odiosi ed illeciti comportamenti dovessero proseguire.