Un piano energetico fondato sul risparmio e su una decisa implementazione delle energie alternative, potenziamento della competitività del settore della distribuzione carburanti e attuazione di un meccanismo che funzioni da ammortizzatore tra le variazioni di prezzo del petrolio. Queste le proposte avanzate da Federconsumatori ed Adusbef sul fronte energetico. In una nota oggi diffusa le due associazioni a tutela dei consumatori sottolineano infatti che "Il Paese ha bisogno di proposte serie e concrete, che sappiano rispondere tempestivamente alle emergenze. Queste dovrebbero essere le priorità assolute di una campagna elettorale costruttiva e che abbia come scopo lo sviluppo del Paese. A questo proposito, uno dei settori che ricopre un’ importanza basilare, è proprio quello energetico".

In particolare, secondo Federconsumatori ed Adusbef "andrebbe affrontata la realizzazione di un piano energetico fondato sul risparmio e su di una decisa implementazione delle energie alternative. Su questo versante molto ancora si può fare, sia per lo sviluppo del solare sia del fotovoltaico (ad esempio a partire dall’istallazione dei pannelli solari nelle aziende agricole). Attualmente si tratta di un settore in cui, a livello europeo, eccellono Paesi come la Scandinavia e la Germania, che, a differenza nostra, possono godere del bel tempo solo raramente. Inoltre, sul versante delle energie alternative, come sostenuto anche dalla Coldiretti, si potrebbero potenziare le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo) e quindi sfruttare i residui agricoli, forestali e dell’allevamento".

In seconda battuta – prosegue la nota – andrebbe potenziata la competitività del settore della distribuzione carburanti, aggiudicando ai grandi centri commerciali la possibilità di vendita. In questo modo si determinerebbe un risparmio di almeno 7 centesimi a litro di carburante. Si tratta una manovra che (tra costi diretti e costi indiretti) porterebbe ad un risparmio di circa 130 euro all’anno per famiglia.

Infine – concludono le due associazioni – si dovrebbe dar luogo ad un meccanismo che funzioni da ammortizzatore tra le variazioni di prezzo del petrolio e la sua immediata ricaduta sulle tasse dei prodotti petroliferi, al fine di evitare che l’erario speculi, come avvenuto in questi ultimi anni, su questo fenomeno. Infatti, tra aumento di accise e aumento dell’Iva, lo Stato ha incassato 3 miliardi di euro in più. A questo proposito, si rende necessaria una riduzione dell’accisa sulla benzina di almeno 6 centesimi, così da comportare un ulteriore risparmio annuo per famiglia di circa 120 euro.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)