"L’Italia ha bisogno di energia e scelte sbagliate (leggi utilizzo del nucleare Ndr) incidono sulle bollette dei cittadini. Mentre in Italia l’energia elettrica costa di più, in Francia la si offre a 25-30% in meno". E’ Claudio Scajola, ministro delle Attività produttive, a spingere ancora una volta il piede sull’acceleratore del ritorno all’energia nucleare sicura. E lo fa intervenendo, oggi a Roma, in una conferenza stampa di presentazione del decreto sugli incentivi per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici (il provvedimento dovrebbe essere pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale).

"La politica del Governo – precisa Scajola – è di avere una minore dipendenza dal petrolio, scegliendo un mix energetico fatto di gas e di carbone pulito". Il suo collega dell’Ambiente, Altero Matteoli, cofirmatario del decreto, precisa che "chi governa deve guardare lontano e il nucleare è una proposta per la quale, è chiaro, occorreranno almeno 16 anni". E presto una Conferenza nazionale sull’energia, ha spiegato Scajola, servirà a fare il punto sulla situazione in nel nostro Paese.

Il decreto sul fotovoltaico prevede che privati, condomini, e persone giuridiche anche pubbliche, se costruiranno impianti per la produzione di energia solare per i propri consumi potranno rivendere l’energia eccedente all’Acquirente unico ad una "tariffa incentivante" (incentivo di 45 centesimi a chilowattora). Il provvedimento incentiva complessivamente l’installazione di 100 megawatt di impianti. Su di essi il 60% sarà dedicato a quelli piccoli e medi, mentre la restante parte sarà destinata ai più grandi. Per quest’ultimi è stata limitata a un megawatt la potenza massima installabile, riducendo così le dimensioni territorialidell’intervento.

L’obiettivo è raggiungere entro il 2015 i 300 megawatt installati. Il decreto differenzia, inoltre, tra le tipologie di impianti: piccoli (meno di 20 megawatt), medi (tra i 20 e i 50 megawatt), grandi (più di 50 megawatt).


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