In Italia c’è una forte volontà dei cittadini a contribuire alla sfida globale dei cambiamenticlimaticianci approfittando della novità del libero mercato elettrico. E’ la fotografia del potenziale cliente del mercato liberalizzato dell’energia scattata da WWF e da Makno&Consulting per scoprire le aspettative dei cittadini di Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Svezia.

La ricerca è uno degli appuntamenti della Campagna GenerAzione Clima 2007 che il WWF ha rilanciato anche quest’anno: il 10-11 novembre il WWF insieme ai volontari sarà in 200 piazze italiane per promuovere l’efficienza energetica all’interno dei condomini italiani. La Campagna è svolta in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, accanto ai partner istituzionali – Enea, Escoitalia, Confartigianato, CNA, Confapi – quest’anno si aggiungono nuove importanti alleanze con Altroconsumo e le principali Associazioni degli Amministratori di condominio – Anaci e Unai.

Dal sondaggio, condotto via web nello scorso settembre, emerge uno scenario ‘inadatto’ alle aspettative: i cittadini europei si sentono circondati dalle campagne pubblicitarie dei fornitori di energia, dei quali si fidano ben poco: l’80-90% del campione le reputa poco chiare se non addirittura ingannevoli. Una fotografia che, soprattutto in Italia, poco si ‘sposa’ con la realtà di un’amministrazione pubblica lenta nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione del Protocollo di Kyoto. Nello scenario europeo analizzato i più desiderosi di energia ‘sostenibile’ sono proprio i cittadini svedesi e italiani: i primi a pieno regime di ‘liberalizzazione’ dell’energia, i secondi appena affacciati al nuovo scenario. Il consumatore domestico italiano non è poi particolarmente ossessionato dal prezzo dell’energia elettrica e sarebbe molto ben disposto a riversare risorse nell’ambiente, ma non incontra un’offerta di tariffe affidabili che gli garantiscano un vantaggio ambientale trasparente. In sintesi, siamo appena entrati in un libero mercato dell’energia ma restiamo ancora imbrigliati in offerte ‘old style’.

Ecco alcune risposte più interessanti per l’Italia: c’è voglia di tariffe verdi e volte allo sviluppo di fonti rinnovabili DOC, il 47% chiede investimenti in nuovi impianti di energia pulita, oltre l’80% ritiene che le emissioni dei gas serra siano molto o abbastanza importanti nel processo di scelta del fornitore (un dato comune ai 5 paesi analizzati) e, costi quel che costi, il 55% pagherebbe persino una bolletta piu’ cara se il fornitore dimostrasse di migliorare l’attuale impatto ambientale del sistema elettrico; cresce la voglia di sapere, un diritto ancora negato: il 50% vuole chiarezza, l’80% non sa di aver diritto di conoscere i dati sulla CO2 emessa dal fornitore. Un’infima minoranza (1%) il drappello di quanti non intendono impegnarsi in alcuna azione per ridurre le proprie responsabilità in merito alle emissioni climalteranti.


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