La Commissione europea ha proposto oggi un aumento del 2% delle quote latte a partire dal primo aprile 2008 per rispondere alla crescita della domanda sia all’interno dell’UE sia nel mercato mondiale. Questo aumento, di 2,84 milioni di tonnellate, sarà ripartito equamente tra i 27 Stati membri. Questa proposta non pregiudica affatto i risultati del riesame del mercato lattiero attualmente in corso nel quadro di un bilancio della salute della politica agricola comune, poiché la Commissione aveva già previsto un aumento progressivo delle quote prima della loro scadenza del 31 marzo 2015.

La proposta ha seguito i risultati di un rapporto, commissionato dal Consiglio europeo dopo l’accordo della riforma della PAC nel 2003, sulle prospettive del settore lattiero europeo. Questo rapporto ha evidenziato una crescita della domanda del latte tra il 2003 e il 2007 e tale tendenza persisterà fino al 2014. Queste prospettive sono favorevoli anche per i prezzi. Quindi un aumento del 2% è perfettamente giustificato. La Commissione spera che anche il Consiglio e il Parlamento siano d’accordo su tale posizione. Dal rapporto emerge che la produzione di formaggio e latte fresco, tra il 2003 e il 2007, ha assorbito 5,5 milioni di tonnellate di latte supplementari, in un contesto di stabilità della produzione lattiera globale. Secondo l’analisi della Commissione, un’offerta supplementare di 8 milioni di tonnellate sarà necessaria tra il 2007 e il 2014 per rispondere alla crescita della domanda interna. Se non ci sarà un aumento di quote l’UE non sarà in grado di stare dietro all’aumento della domanda, mantenendo fermi i prezzi. L’analisi della Commissione dimostra anche che il mercato è assolutamente capace di assorbire un aumento del 2% delle quote, ma che tale aumento dovrà essere pienamente utilizzato.

Fischer Boel, membro della Commissione responsabile dell’agricoltura e dello sviluppo rurale, ha dichiarato: " Grazie alla riforma della PAC, gli agricoltori sono ormai in condizione di produrre per il mercato, ma il carattere restrittivo delle quote latte impedisce tale obiettivo. L’anno scorso – spiega Boel – abbiamo avuto una crescita considerevole del prezzo del latte, e voci sempre più numerose si sono alzate per chiedere un aumento delle quote. Nei prossimi anni la domanda di prodotti lattieri a forte valore aggiunto, in particolare il formaggio, continuerà a crescere sia in Europa, sia nel resto del mondo. Noi dobbiamo dare agli agricoltori i mezzi per rispondere a questo aumento della domanda".


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