Non sono più ammissibili le "clausole di ubicazione" contenute nei contratti stipulati fra aziende costruttrici di automobili e concessionari. Lo ha stabilito la Commissione Europea al fine di permettere ai concessionari di operare in un regime di concorrenza più aperta, che dovrebbe portare a un abbassamento dei prezzi e incentivare l’innovazione nella distribuzione.

In particolare, le clausole di ubicazione impedivano ai concessionari di aprire punti vendita in località diverse da quelle espressamente determinate dai costruttori e quindi in altri Stati membri dell’Ue.

Le nuove regole – si legge in una nota – che riguardano le autovetture e i veicoli commerciali leggeri, consentono ai concessionari di aprire dei punti vendita in qualsiasi zona dell’Ue che considerino commercialmente interessante, ad esempio in aree in cui la loro marca è sottorappresentata o in paesi in cui i prezzi sono più alti. In questo modo i consumatori potranno scegliere fra un più grande numero di concessionari e avvantaggiarsi di prezzi e servizi più concorrenziali.

I costruttori – conclude la nota – potranno continuare a imporre ai concessionari degli standard minimi di qualità, a garanzia dell’alto livello della distribuzione. Per l’apertura di punti vendita supplementari non sarà necessario stipulare un nuovo contratto con l’importatore locale, sebbene il costruttore potrà delegare a quest’ultimo alcune attività, come il controllo sulla qualità. Condizioni di acquisto e obiettivi di vendita rimarranno gli stessi previsti per il punto vendita principale.


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