Ferrovie e Autostrade costano ancora poco
Le tariffe ferroviare sulla media e lunga percorrenza vanno riviste, in quanto sono ferme al 2001. Lo chiede Federtrasporto – Confindustria nel suo bollettino economico sul settore dei trasporti, illustrato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa. Secondo la federazione che raggruppa le principali aziende del mondo dei trasporti l’impatto inflativo di incrementi delle tariffe ferroviarie è notevolmente inferiore a quello di altri settori quali l’elettrico, il gas e i pedaggi autostradali.
Inoltre, viene evidenziato nel bollettino, le tariffe ferroviarie italiane sono inferiori del 40% rispetto alla media europea. Per questo è necessario allineare il regime tariffario nazionale alle regole europee, pur tutelando le esigenze di mobilità sociale. In particolare, Federtrasporto propone la liberalizzazione tariffaria per i servizi di trasporto passeggeri a media e lunga percorrenza ad elevati standard qualitativi, come ad esempio i treni Eurostar e i futuri servizi dell’Alta Velocità e dell’Alta Capacità. Inoltre vanno adottati metodi del tipo Price-cap, per il periodo 2006-2009. Tale metodo può essere applicato ai treni Intercity e agli Espressi, tenendo conto del tasso di inflazione, dell’aumento di produttività e di un fattore "integrativo" che consenta una congrua remunerazione del capitale investito. Per quanto riguarda il 2005 Federtrasporto ritiene opportuno autorizzare gli incrementi tariffari che sono stati sospesi nel 2001.
Anche per il settore delle autostrade la Federtrasporto chiede un meccanismo di aggiornamento delle tariffe, in quanto esse rappresentano lo strumento per ottenere l’equilibrio del piano finanziario e costituiscono praticamente la sola fonte dei ricavi necessari per coprire gli investimenti, gli oneri finanziari, i costi di esercizio, i costi di manutenzione, gli interventi migliorativi durante il periodo della concessione e la remunerazione del capitale investito.
Secondo i gestori della rete autostradale, rappresentati in Federtrasporto, nel periodo 1995-2004 la tariffa media applicata sui pedaggi autostradali ha perso più del 7% rispetto ad un’inflazione rilevata dall’Istat. Anche per l’Aiscat (associazione dei gestori della rete autostradale) va incentivata la formula di adeguamento delle tariffe del tipo Price-cap.
Nell’indagine congiunturale, illustrata nella stessa conferenza stampa, Federtrasporto nota come ci siano segnali di miglioramento che provengono dal trasporto merci, dal quello aereo (+5,1% da gennaio a maggio 2005) e dal quello marittimo (+3,1% di tonnellate movimentate e un +6,3% per il trasporto dei container nel 2004). Positivo anche il trasporto merci da parte di Trenitalia (nel 2004 le tonnellate trasportate sono state pari a 1,2% e quelle per chilometro sono aumentate del 3,6%).
Segnali negativi, secondo l’indagine che ha visto interpellate 129 aziende di tutti i settori del trasporto, interessano il traffico su gomma. In particolare, viene denunciata da Federtrasporto una forte presenza di soggetti stranieri provenienti dai paesi dell’Est Europa. L’allargamento dell’Unione Europea ad oriente non ha favorito assolutamente le aziende dell’autotrasporto.