Il decreto-legge collegato alla Finanziaria colpisce in modo irrimediabile le destinazioni di beni immobili a favore dei disabili, praticamente annullando l’istituto agevolativo introdotto nel nostro ordinamento giuridico nel febbraio di quest’anno. La denuncia viene dalla Confedilizia, che rileva che siamo in presenza di una norma di grave valore sociale.

Il riferimento è al comma 5 dell’articolo 6 del decreto-legge n. 262/’06, si legge dalla nota stampa, che aggrava il regime impositivo dei vincoli di destinazione previsti dall’art. 2645-ter del codice civile, recentemente varato, costituiti, per un periodo non superiore a novant’anni o per la durata della vita della persona fisica beneficiaria, per la "realizzazione – come recita la precitata norma codicistica – di interessi meritevoli di tutela riferibili a persone con disabilità".

La Confedilizia chiede al Governo e al Parlamento di esonerare i vincoli di destinazione in questione dell’aggravio di imposte. La Confedilizia segnala altresì che la stessa norma del decreto-legge collegato fiscale incide negativamente anche sui patti di famiglia (introdotti nel nostro ordinamento giuridico sempre nel febbraio scorso), che consentono il trasferimento, in tutto o in parte, di aziende o di partecipazioni societarie ad uno o più discendenti.


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