L’Aula del Senato ha respinto l’emendamento della commissione Bilancio che prevede la liquidazione della società Ponte Stretto di Messina. L’emendamento era stato approvato giovedì 18 ottobre dalla Commissione. "Non stupisce che a far scivolare la maggioranza siano stati i senatori del Ministro Di Pietro che, come il suo predecessore Lunardi, ha spesso lavorato con l’obiettivo di riempire il Paese di grandi opere inutili anziché dotarlo delle infrastrutture davvero necessarie che, al sud in particolare, si aspettano da decenni". Questo il commento Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente che aggiunge: "Di Pietro deve farsene una ragione: l’Italia, ma soprattutto la Sicilia che ha ancora l’85% delle ferrovie a binario unico e il 50% della rete non elettrificata, di tutto ha bisogno fuorché del Ponte. Quindi la Stretto di Messina SPA, che in questi anni ha già fagocitato decine di milioni di euro provenienti dalle tasche dei cittadini, non ha alcuna ragione di esistere.
In un paese normale, questo sarebbe sufficiente a farla chiudere una volta per tutte".


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