La decisione della Commissione Ue di chiedere alla Corte di Giustizia europea la condanna per la Germania a causa dell’immissione sul mercato di formaggio denominato "Parmesan" viene salutata con soddisfazione dalla Cia. La richiesta della Commissione europea – afferma la Cia – è di grande importanza e tutela in maniera ferma la disciplina che regola i prodotti Dop (Denominazione origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta). Per certi versi – sottolineano gli agricoltori – la decisione dell’Esecutivo comunitario è innovativa in quanto non chiede alla Corte di Giustizia di condannare solo i produttori che operano al di fuori delle regole Ue, ma anche lo Stato membro, nel caso specifico la Germania.

La Confederazione ricorda che la sentenza del giugno 2002 -con la quale si sosteneva che il termine "Parmesan" è sinonimo di Parmigiano Reggiano e, quindi, in contrasto con il regolamento su Dop e Igp- è stata continuamente ignorata e bene ha fatto la Commissione Ue a procedere nella sua iniziativa. D’altra parte, la nostra agricoltura tipica e di qualità, leader in Europa con 149 prodotti Dop e Igp, è -rileva la Cia– costantemente sottoposta all’assalto dell’agropirateria che, a livello mondiale, provoca ogni anno danni per 2, 5 miliardi ai nostri produttori. Ora l’intervento della Commissione, almeno nella Ue, costituisce un rilevante atto contro i "pirati" di Dop e Igp a salvaguardia della tipicità e qualità ad origine protetta.


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