Il progetto "Lavoro nell’inclusione sociale dei detenuti beneficiari dell’indulto", promosso dal Ministero del Lavoro in collaborazione con il Ministero della Giustizia e con le amministrazioni penitenziarie territoriali, con l’assistenza tecnica dell’agenzia governativa Italia Lavoro ha portato a diciotto assunzioni e 312 tirocini, avviati in poco più di quattro mesi, e 12 reti territoriali. L’iniziativa ha l’obiettivo di favorire il reinserimento socio-lavorativo dei beneficiari dell’indulto, a circa a sei mesi dalla scadenza programmata.

Dei tutti i tirocini avviati al 31 ottobre dal progetto "Indulto", 31 riguardano il territorio di Firenze, dove sono state effettuate 4 assunzioni. Al Nord si registrano, inoltre, 39 tirocini a Torino, 14 tirocini a Genova (più 3 in fase di attivazione) e 14 a Venezia, dove si segnalano anche ben 10 assunzioni di indultati che hanno aderito al progetto. E, ancora, 17 tirocini a Bologna (più 2 in partenza) e 2 a Milano. Mentre i tirocini non sono ancora partiti a Trieste.

Spostandosi verso il Centro, a Roma, sono 57 gli ex detenuti beneficiari dell’indulto che hanno già avviato il tirocinio in cooperative del territorio romano attive in diversi settori, da quello agricolo a quello dei servizi alla persona, sanità, servizi alle imprese, informatica. Per 4 di loro, il tirocinio si è trasformato in assunzione. Soddisfacenti i risultati del progetto anche al Sud, dove i tirocini avviati sono 35 a Bari e 37 a Catania. A Cagliari, i tirocini avviati sono in tutto 24.

Come è noto il progetto mira a coinvolgere il sistema delle imprese, con una serie di incentivi, finalizzati alla realizzazione di tirocini formativi, e si inserisce in un contesto in cui diversi soggetti, a vario titolo, operano sul territorio con l’obiettivo di qualificare i servizi pubblici e privati per l’inclusione sociale e lavorativa di detenuti ed ex detenuti.

Gli obiettivi principali del progetto sono due:

  • offrire ai beneficiari dell’indulto una possibilità di esperienza lavorativa professionalizzante;
  • attivare a riguardo le reti territoriali di attori pubblici e privati in un quadro di possibile sviluppo regionale.

Per rendere conto sullo stato d’avanzamento del progetto e per raggiungere in maniera mirata gli interlocutori "dedicati" all’inclusione sociale e lavorativa delle persone con esperienza detentiva in corso o passata è stata lanciata una newsletter.


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