GIUSTIZIA. Riforma magistratura ordinaria, continua protesta dei Giudici di Pace
Continua l’agitazione dei Giudici di Pace che hanno fissato una nuova astensione nazionale dalle udienze dal 10 al 14 dicembre. Gli intendimenti del Ministro Mastella sulla c.d. riforma della magistratura onoraria – fanno sapere i rappresentanti dell’Associazione e dell’Unione Nazionale dei Giudici di Pace – non tengono conto di nessuna delle richieste della categoria e sono per questo inaccettabili. Essi prevedono:
- la soppressione degli uffici del Giudice di Pace e l’incorporazione degli attuali gdp, unitamente a got e vpo, in una categoria unica di c.d."magistrati onorari" al servizio del Tribunale quale ufficio unico di primo grado, i quali si occuperanno delle competenze dei soppressi uffici del GdP e degli arretrati del Tribunale;
- l’abolizione delle indennità fisse senza comunicazione dei nuovi importi delle indennità variabili (si suppone che il silenzio nasconda il proposito di abbassare gli attuali magri livelli per finanziare i trattamenti più bassi delle altre categorie di got e vpo);
- il mancato accoglimento delle richieste minime della categoria, quali la tutela previdenziale ed assistenziale obbligatoria per malattia, gravidanza e puerperio, la continuità del rapporto come previsto per i giudici onorari tributari, le garanzie per l’autonomia e indipendenza dei gdp, una chiara disciplina e la rivalutazione delle indennità;
- la definizione della nuova figura giuridica come "onoraria", in contrasto con la sua collocazione nell’ufficio giudiziario e con la quantità e qualità del lavoro svolto (con possibilità di applicazioni anche in Corte di Appello), definizione che in realtà mira a nascondere una grave forma di sfruttamento di lavoro precario ed in nero.