Gli artigiani italiani sono tra i meno cari d’Europa. Dal 1997 al 2004, nel nostro Paese, i prezzi dei servizi di manutenzione e riparazione sono cresciuti del 22%, vale a dire il 2,5% in meno rispetto alla media del 24,5% degli altri paesi dell’Ue. Nello stesso periodo il tasso di inflazione italiano è stato superiore del 4,1% rispetto alla media europea. Questi i dati contenuti in un’analisi di Confartigianato sulla dinamica degli indici dei prezzi al consumo armonizzati per il periodo 1997-2004, in basse alle rilevazioni effettuate da Eurostat, in Italia e nell’Unione Europea.

I servizi artigiani oggetto dello studio appartengono a 6 settori: lavaggio a secco e riparazione di capi d’abbigliamento; servizi di idraulici e elettricisti; riparazione di elettrodomestici; riparazione di auto e moto; riparazione di radio, televisori, apparecchi fotografici e computer; parrucchieri e istituti di bellezza.

"I prezzi praticati da tutte queste attività artigiane – si legge in una nota di Confartigianato – presentano variazioni largamente inferiori rispetto al tasso di inflazione medio europeo. Tra il 1997 e il 2004, il contenimento delle variazioni di prezzo sono state più marcate per i riparatori radio-tv (- 9,9%), i riparatori di elettrodomestici ( -7,5%) e sono particolarmente significative per idraulici ed elettricisti (- 4,1%) e parrucchieri e istituti di estetica (- 3%)."

Per ogni categoria di artigiani, inoltre Confartigianato ha stilato una classifica dei paesi europei più virtuosi per la dinamica di prezzi: gli artigiani italiani si trovano sempre nei primi cinque posti, nonostante – afferma Confartigianato – l’Italia sia addirittura al 12° posto nella classifica relativa all’Indice totale dei prezzi al consumo.

A fronte del comportamento anti-inflattivo degli artigiani, – aggiunge ancora Confartigianato – la dinamica dei prezzi italiani di alcuni servizi pubblici non completamente liberalizzati fa invece segnare, sempre nel periodo 1997-2004, una variazione superiore del 25,5% rispetto alla media Europea. Le voci che compongono questo paniere di servizi sono: acqua potabile, tariffa rifiuti solidi, trasporti aerei, servizi postali, servizi di telefonia e telematici, assicurazioni, servizi finanziari. Il che dimostra, secondo Confartigianato, come la mancata liberalizzazione o il passaggio da monopoli pubblici a monopoli privati conseguenti alle privatizzazioni determina effetti fortemente negativi per i consumatori italiani.


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