IMMIGRATI. Coordinamento per Roma democratica: col decreto flussi 2007 una “lotteria virtuale”
I cittadini stranieri non comunitari che potranno entrare in Italia col decreto flussi 2007 sono 170 mila: una "lotteria virtuale", perché quest’anno le domande potranno essere presentate solo attraverso internet dai datori di lavoro e dai soggetti accreditati. È quanto denuncia il Coordinamento per Roma democratica e solidale che aderisce alla giornata di mobilitazione indetta domani, 1° dicembre, per la cancellazione della convenzione con le poste per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per l’introduzione di un meccanismo di regolarizzazione ordinaria.
"Sono 170.000 i cittadini stranieri non comunitari che nel 2007 potranno entrare in Italia per motivi di lavoro: si tratta di una cifra molto inferiore rispetto alla domanda di lavoro presente nel paese – afferma il Coordinamento in una nota stampa – Nel 2006 per la stessa quota di ingressi sono state presentate 500.000 domande. Scatta dunque la tradizionale lotteria: "vince" l’ingresso chi arriva prima. La novità di quest’anno è che sarà "virtuale": le domande potranno infatti essere presentate solo tramite internet dai singoli datori di lavoro" o da "soggetti accreditati" come associazioni imprenditoriali, patronati e tre associazioni.
"Le associazioni di volontariato, o gli avvocati, le piccole realtà locali che gestiscono servizi di orientamento e assistenza legale non potranno utilizzare il sistema per inoltrare le domande dei loro assistiti": è quanto denuncia il Coordinamento, che ha annunciato la propria adesione alla giornata di mobilitazione nazionale indetta per domani per la cancellazione della convenzione con le poste per il rinnovo dei permessi di soggiorno e per l’introduzione di un meccanismo di regolarizzazione ordinaria. Oltre alla "mancanza di trasparenza" nella gestione del software, per il Coordinamento il sistema di contingentamento degli ingressi non funziona: "Gran parte delle persone che "entrano" in Italia con il decreto flussi sono già presenti sul territorio nazionale e sarebbe molto più realistico prevedere un meccanismo diverso di regolarizzazione". Fra le richieste ci sono dunque l’ampliamento delle quote di ingresso, l’emanazione di un provvedimento di regolarizzazione che consenta di ottenere un permesso di soggiorno a chi vive e lavora in Italia e l’eliminazione del tetto di 5 domande inviabili dallo stesso computer per consentire anche ad associazioni di volontariato, studi legali o cittadini di inoltrare le pratiche.