"L’etichettatura di origine obbligatoria del pollame e dei suoi derivati è una misura determinante per agevolare i controlli sulle importazioni e garantire i consumatori sui primati sanitari e qualitativi della produzione nazionale". E’ la tesi di Coldiretti che sottolinea, allo stesso tempo, l’impegno degli allevatori ad anticipare gli effetti dell’ordinanza del Ministero della Salute che prevede anche la sospensione dell’attività fino a 21 giorni in caso del mancato rispetto delle norme sull’etichettatura di origine a partire dal 16 ottobre.

Come nel caso delle carni bovine dopo la Bse – spiega la Coldiretti – l’etichetta obbligatoria dei polli deve riportare la data o il numero di lotto di macellazione, il numero di riconoscimento dello stabilimento e il paese di provenienza, con la sigla IT se si tratta di prodotto nazionale.


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