"Non condivido l’enfasi e le critiche al governo sulla questione delle scorte di antivirali". E’ il commento di Walter Pasini, direttore di Travel Medicine, uno dei tre centri di medicina dei viaggiatori affiliato all’Oms. Pasini afferma di non trovare "giustificazione" per "l’acquisto in quantità massicce di scorte di farmaci antivirali in quanto non vi sono certezze che l’epidemia scoppi nell’arco di due anni". Secondo il direttore di Travel medicine, infatti, "l’acquisto oggi di quantità enormi di antivirali potrebbe essere solo uno spreco di denaro perché i farmaci potrebbero scadere". Pasini spiega inoltre che "è il vaccino la vera ed efficace misura preventiva nei confronti della possibile pandemia influenzale dovuta al virus H5N1 dell’influenza aviaria", ed aggiunge che assicurandosi 36 milioni di dosi di vaccino, il governo italiano garantirà così "una coperturà dell’80% della popolazione e nessun governo al mondo ha fatto altrettanto".

"I farmaci antivirali – spiega ancora Pasini – si impiegano solo quando il paziente è infettato e non come prevenzione, hanno efficacia non provata e parziale e vanno assunti per un periodo prolungato". Il ruolo degli antivirali secondo Pasini, "deve essere considerato di supporto e non centrale nel quadro di una politica di contrasto alla prevista pandemia". Inoltre – conclude – ulteriori complicazioni potrebbero sorgere anche "dal punto di vista logistico per le difficoltà diagnostiche se la circolazione del virus H5N1 dell’influenza aviaria avvenisse in concomitanza con i virus H3N2, responsabili dell’influenza stagionale".


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