INFORMAZIONE. Cnr, Internet no-stop con il software GeReMi
Siete collegati ad Internet e all’improvviso dovete interrompere la navigazione per spostarvi. Vi disconnettete, spegnete il computer e dovete ricominciare daccapo. D’ora in poi non sarà più necessario. Un nuovo software messo a punto dall’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione (Isti) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa consentirà infatti di continuare l’attività, attraverso un palmare o un cellulare, esattamente dal punto in cui è stata interrotta, mantenendo il collegamento alla rete dalla propria automobile, dal parco o dal bar.
GeReMi, questo è il nome del nuovo dispositivo, sarà presentato alla Conferenza "Interact 2005", una delle manifestazioni più importanti a livello europeo sulle novità dell’Information technology e dell’interazione uomo-computer, che si terrà a Roma oggi e 16 settembre presso la sede del Cnr e domani, 13 settembre presso il Centro Congressi Frentani.
"Il software, nato da un lavoro di équipe nel laboratorio di Human interfaces in information systems dell’Isti", spiega il coordinatore Fabio Paternò, "supporta le interfacce utenti che si spostano dinamicamente da un dispositivo ad un altro, rendendole adattabili da un sistema desktop ufficio ad un cellulare, a un computer palmare oppure a un’interazione vocale".
In pratica, per far ‘migrare’ le informazioni o il lavoro che si sta svolgendo, basterà installare GeReMi nel pc dell’ufficio o di casa e chiedergli di poter continuare ad operare su un altro dispositivo. Il software non farà altro che mantenere memoria delle interazioni con l’applicazione appena lasciata, adattandone poi l’interfaccia alle caratteristiche del dispositivo che si andrà ad adoperare.
GeReMi per ora è solo un prototipo sperimentato con successo su applicazioni web, XHTML, Voice XML, per sistemi desktop, palmari e cellulari e per dispositivi vocali. "Per estenderne l’uso ad altri linguaggi, occorrerà un ulteriore sforzo ingegneristico ed economico". Nel frattempo, il software ha già ottenuto un contributo da Vodafone per un primo studio di applicabilità e, presto, sarà oggetto di un progetto europeo che vede coinvolti centri di eccellenza e aziende del settore della comunicazione.