Si è concluso ad Atene ieri l’Internet Governance Forum (IGF), convegno internazionale che fa seguito al forum sull’informazione tenuto a Tunisi l’anno passato. Voluto fortemente dall’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, ha affrontato temi di vitale importanza per il futuro di Internet: la diffusione della censura, la pirateria, fenomeni degenerativi quali lo spam e il phishing, nonché il delicatissimo nodo del diritto d’autore e della proprietà intellettuale.

IP Justice, celebre organizzazione per le libertà civili, ha presentato un progetto di "bill of rights" che fondamentalmente vuole riconoscere agli utenti online gli stessi diritti che hanno offline. Ma la questione resta aperta dal momento che non è chiaro chi può ratificare una Carta di questo genere, e quali dovrebbero essere i diritti da proteggere. Stefano Rodotà, Presidente del Council of European Data Protection Agencies è convinto che una Carta dei diritti per il Web dovrebbe essere il frutto di un confronto fra gli utenti e non fra i politici.

Amnesty International nella stessa sede ha lanciato un appello all’Onu affinché contribuisca a eliminare le restrizioni nell’accesso a Internet, che secondo l’associazione per i diritti umani sono una violazione di principi basilari


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