Nascono in Toscana i PAAS, ossia i Punti di accesso assistito ai servizi della rete. In ognuno dei punti saranno messi a disposizione computer e collegamenti a Internet e sarà possibile navigare senza pagare. Saranno aperti anche la sera e in giorni festivi, ed in fasce orarie che consentiranno a chiunque di usufruirne, dopo la scuola o il lavoro. Si tratta di qualcosa di assai diverso e più ambizioso di un qualsiasi Internet point, anche se il servizio sarà completamente gratuito: questo perché la gestione dei PAAS sarà affidata a operatori delle associazioni di volontariato appositamente formati per aiutare anche i cittadini più "digiuni" di computer e di Internet ad usare la rete nel modo più corretto e più utile.

La Regione Toscana ha investito molto nella realizzazione di questo progetto ed oggi il vicepresidente della Regione, Federico Gelli, si è confrontato con gli enti locali e le associazioni coinvolte in un percorso che si è tradotto in una rete di ben 298 PAAS e 318 sedi disseminate per tutta la Toscana, in gran parte inaugurati proprio in queste ultime settimane.

Si tratta di "un passaggio di grande importanza", ha affermato Gelli, nella battaglia contro il cosiddetto ”digital divide” ossia contro il divario nell’uso e nelle capacità di uso delle nuove tecnologie, differenza che rischia di pesare sempre di più sull’effettiva cittadinanza di molte persone.

”In questi ultimi anni l’utilizzo di Internet in Toscana è cresciuto con tassi superiori a quelli nazionali e tuttavia ancora oggi nella nostra regione più di una famiglia su due non possiede un computer – ha spiegato Gelli, che nel governo regionale ha la delega ai sistemi informativi e alla amministrazione elettronica -. Cifre alla mano, sono solo 641 mila, cioè il 45 per cento le famiglie che hanno un pc e di esse solo 520 mila navigano da casa su Internet”.

Al momento sono 192 – sui 287 della Toscana – i Comuni che hanno deciso di aderire al progetto della Regione Toscana firmando un’apposita convenzione, per tutti uguale, si tratti di capoluoghi di provincia o di piccoli comuni con poche centinaia di abitanti.

”Gran parte dei Comuni che hanno adottato la sperimentazione dei Paas sono montani – ha spiegato poi Oreste Giurlani, presidente regionale dell’Uncem (l’Unione delle comunità montane) – E questo perché soprattutto in queste aree l’accesso a Internet è utile a migliorare la qualità della vita: grazie ai PAAS numerosi cittadini hanno potuto navigare in rete, mentre associazioni e pro loco sono state in grado di gestire videoteche, punti informativi ecc. Questo però e’ il primo passo, ora dobbiamo fare in modo che dopo la sperimentazione tutti i comuni possano usufruire dei PAAS e che la Regione li sostenga anche nella fase successiva”.

Attualmente sono stati sono stati previsti 25 PAAS a Firenze, 12 a Prato, 11 a Livorno, 6 a Lucca, Pisa, Pistoia e Arezzo, 5 a Grosseto, Massa e Carrara, 4 a Siena, Viareggio e Scandicci, 3 a Sesto Fiorentino, Empoli, Cascina, Capannori e Campi Bisenzio, 2 in altri 20 comuni. Gli orari di apertura di ogni Paas sono concordati tra l’amministrazione comunale e l’associazione a cui è stata affidata la gestione.

La convenzione fissa comunque un livello minimo di servizio: ogni Paas rimarrà aperto almeno dodici ore la settimana e per almeno tre giorni, con un minino di due ore di apertura per ogni turno. Almeno un turno dovrà essere assicurato sabato o domenica e almeno sei ore settimanali dovranno essere garantite nella fascia oraria 18-22. In ognuno dei PAAS saranno a disposizione degli utenti almeno due postazioni di lavoro. In molti però le postazioni saranno più numerose. In tutti i territori dove questo è possibile la connessione richiesta dovrà essere almeno Adsl, così da poter scaricare anche documenti molto pesanti. In qualche realtà sarà possibile collegarsi anche in WiFi, ossia senza fili, attraverso le onde radio. Per l’utente il servizio – sia la navigazione che ogni assistenza – sarà assolutamente gratuito, questo è possibile solo grazie all’impegno economico pubblico per l’apertura dei PAAS. Per ogni punto di accesso la Regione Toscana ha infatti messo a disposizione 15 mila euro. I Comuni, o le singole associazioni, ne dovranno aggiungere altri 10.500.

Inoltre ogni PAAS svolgerà compiti di ”animazione territoriale”, portando avanti progetti di alfabetizzazione informatica e di diffusione dell’uso di Internet, sulla base anche delle specifiche realtà in cui operano le varie associazioni. I PAAS funzioneranno anche come un momento di verifica, dalla prospettiva dell’utente, dei servizi on line offerti dalla pubblica amministrazione toscana: un ”feedback” importante che consentirà di rimodulare gli stessi servizi per renderli ancora più utili e soddisfacenti.


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