Ispettorato Frodi: il 14% delle confezioni di latte fresco ancora senza indicazione origine
L’Ispettorato centrale repressione frodi ha riscontrato, in oltre 400 esercizi commerciali e su oltre 800 confezioni controllate, il 14,1% di irregolarità per le quali è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria variabile da € 1.600 a € 9.500. "L’indicazione della zona di mungitura o della zona di provenienza del latte costituisce un elemento di grande trasparenza per legare il territorio alla qualità e valorizzare le nostre produzioni." È quanto dichiara il Ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, a seguito dei controlli realizzati dall’Ispettorato centrale repressione frodi (Icrf) subito dopo l’entrata in vigore della norma che obbliga ad indicare la zona di mungitura o la zona di provenienza del latte fresco.
"Il latte è un alimento fondamentale – prosegue il Ministro – per cui è necessario offrire ai consumatori garanzie precise sulla sua provenienza e ciò è possibile solo con una rigida normativa sulla rintracciabilità e con una continua e completa azione di controllo come quella posta in atto dall’Ispettorato centrale repressione frodi che dispone su tutto il territorio nazionale di 26 sedi e di un corpo di ispettori con elevate capacità tecniche e professionali."
La normativa che obbliga ad indicare sulle confezioni del latte fresco la zona di provenienza o quella di mungitura del prodotto, prevista in un decreto pubblicato il 7 febbraio 2005, dava 120 giorni di tempo ai confezionatori di latte fresco per mettersi in regola. Contemporaneamente, sono iniziati i controlli presso gli impianti di confezionamento e presso gli altri soggetti della filiera (produttori, impianti di trattamento termico, ecc.) per verificare la presenza dei manuali della rintracciabilità, obbligatori sin dal 30 aprile scorso, e la regolarità della documentazione che confermi l’origine del latte fresco così come indicato sulle confezioni.
