"Centri avanzati di formazione e di ricerca". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha definito le università italiane nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico 2006 – 2007 dell’Università commerciale Luigi Bocconi oggi a Milano. "Nell’Europa comunitaria – ha proseguito il Capo dello Stato – si sono create condizioni nuove di libertà di studio e di incontro, di comunicazione e di scambio, per milioni di giovani; le Università si sono aperte a un’intensa, reciproca conoscenza delle diverse culture e civiltà nazionali ; si sono insomma gettate le basi per una visione più ricca del comune patrimonio europeo".

Per Napolitano vi è "la possibilità che i nostri atenei e istituti di ricerca rafforzino la loro capacità di attrazione e la loro funzione ben oltre i confini di ogni singolo paese, in qualche modo riallacciandosi al carattere originario delle prime Università sorte in Europa, che nacquero come comunità di docenti e di studenti che provenivano dalle più disparate regioni del continente".

"Sarebbe – ha concluso – che a questi discorsi facesse riscontro una sottovalutazione, di fatto, del ruolo delle nostre Università, delle loro esigenze vitali di continuità e di consolidamento. Esigenze che non possono in nessun momento essere trascurate, anche se ad esse deve affiancarsi, s’intende, la necessità di una puntuale verifica critica dello stato attuale del sistema universitario italiano e di una conseguente, coraggiosa revisione".


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