Italiani in buona salute. Presentato Annuario Istat 2005
Buono stato di salute, anche se spesso ricorrono patologie croniche quali artrosi e ipertensione, sempre meno amanti delle sigarette. E’ il ritratto degli italiani secondo l’Annuario Statistico 2005 dell’Istat, che segnala tuttavia un aumento nel consumo di farmaci. Dal Rapporto emerge anche un altro dato: il Belpaese si conferma seguace della buona cucina, bocciando il modello del veloce pasto-spuntino fuori casa. Nel 2005, il 73,4% della popolazione residente ha valutato buono il proprio stato di salute, con differenze di genere a svantaggio delle donne (70,1% contro 76,8% degli uomini), ma rispetto all’indagine del 2003 emerge un decremento di due punti percentuali per entrambi i sessi.
Ben il 36,7% degli italiani dichiara di essere affetto da almeno una delle principali patologie croniche e il 19,3% ne dichiara due o più. In testa alla classifica sono l’artrosi e l’artrite (18,3%), l’ipertensione (13,8%) e le malattie allergiche (9%). Aumenta al contempo il consumo di farmaci, che riguarda il 37,3% della popolazione (34,9% nel 2003). Tra gli anziani la percentuale sale all’83,6%, ma a fare uso di medicine è anche un giovane su sei al di sotto dei 20 anni. A consumare più farmaci, inoltre, sono le donne (42,1% contro il 32,3% degli uomini).
Per quanto riguarda gli stili alimentari, il modello italiano, afferma l‘Istat, "rimane ben lontano da quello veloce, consumato fuori casa". Ancora nel 2005, infatti, almeno 3 persone su 4 dichiarano di pranzare a casa e il pranzo si conferma il pasto principale per oltre il 70% della popolazione. Cresce anche la buona abitudine a fare una prima colazione adeguata, che non si limiti cioé a un caffé ma includa anche cibi più sostanziosi, che interessa il 78,5% degli italiani. Un comportamento, però, più diffuso al Centro (82,3%) e al Nord (80,5%), mentre ancora poco consolidato al Sud (74%). Diminuiscono gli amanti delle sigarette: nel 2005 sono il 22% delle persone over 14 anni contro il 23,9% del 2003. Sebbene la flessione riguardi in particolare gli uomini adulti, sono sempre i maschi a fumare di più (28,3%) rispetto al gentil sesso (16,2%). Si infoltisce dunque la schiera degli ex fumatori che arrivano al 22,4% della popolazione oltre i 14 anni.
