Non ho bambini e non conosco personalmente mamme che abbiano somministrato il latte contaminato da ITX ai propri figli eppure ogni qual volta leggo frasi del tipo "secondo le prime valutazioni il rischio di effetti genotossici, in seguito ad ingestione di ITX, è assente o trascurabile" non posso fare a meno di esclamare "e con ciò ?"
E subito mi chiedo perché non si affronti mai, o lo si affronti solo marginalmente, il punto focale dello "scandalo" ovvero il fatto che il problema non è solo quello di capire se l’ITX faccia bene, faccia male o non faccia assolutamente nulla: il problema è comprendere per quale motivo una sostanza che non doveva essere presente in un prodotto alimentare lo è e lo è, per di più, in prodotti destinati ai più piccoli.

Che le Autorità competenti si diano da fare per scoprire se quello che hanno ingerito fino ad oggi alcuni neonati (e non solo loro, viste le recenti scoperte legate ai prodotti alimentari destinati anche agli adulti) sia nocivo o meno come consumatrice mi fa piacere ma come mamma non credo che mi basterebbe. Come mamma aumenterebbe in me solo il senso di frustrazione e di rabbia perché non potrei non chiedermi per quale motivo le Autorità competenti non si sono mobilitate anche per verificare periodicamente e puntualmente quanto veniva immesso sul mercato.

Come Dipartimento Sicurezza Alimentare stiamo ricevendo e-mail e richieste di aiuto da parte di genitori che non sono semplicemente "curiosi di sapere come stanno andando le cose": sono spaventati! Temono per la salute dei propri figli perché nutrono quel senso di responsabilità totale ed assoluto nei confronti di chi sanno dipendere completamente da loro, da ogni loro scelta e decisione. La stessa responsabilità che dovrebbe avvertire chiunque abbia un compito di verifica e di controllo anche solo di una "goccia di latte".
In un paese in cui non si fa altro che sentir parlare di "sicurezza alimentare", classificandola tra le grandi vittorie dell’epoca moderna e civile, ancora capita di svegliarsi una mattina e scoprire che per mesi e mesi si è dato da bere ai propri figli un "fissatore per l’inchiostro da stampa" senza che nessuno se ne accorgesse o che qualcuno si sentisse in dovere di verificare quanto stava producendo e immettendo sul mercato. Scoprire che l’ITX fa bene alla salute sarebbe un vero paradosso ma persino un neonato (e questo è il solo paradosso certo) farebbe fatica a crederlo!


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