Assolombarda, Cgil, Cisl, Uil Milano hanno presentato questa mattina "Il lavoro a Milano", uno studio su occupazione, cassa integrazione, infortuni, retribuzioni e tutto ciò che ruota intorno al tema "occupazione". Alla presentazione hanno preso parte Samy Gattegno, vice presidente relazioni industriali e affari sociali di Assolombarda, Onorio Rosati, segretario generale cittadino della Cgil, Fulvio Giacomassi che ricopre la stessa carica nella Cisl, e Walter Galbusera, segretario milanese della Uil.
I partecipanti hanno per prima cosa voluto rendere omaggio ai tanti morti per infortunio sul lavoro che riempiono ogni giorno tristemente le cronache nazionali. "L’infortunio sul lavoro è civilmente inaccettabile, indipendentemente dal numero delle persone colpite e l’obiettivo deve essere "infortuni zero", né potremo mai dirci soddisfatti di risultati diversi da questo", ha affermato Samy Gattegno, a margine della presentazione dello studio, precisando che Assolombarda vuole essere in prima linea a fianco delle Istituzioni, degli Enti Locali e delle Organizzazioni sindacali per combattere il fenomeno infortunistico.

Tornando alla ricerca presentata, il dato rilevante più interessante che emerge è proprio quello relativo al tasso di disoccupazione a Milano e in Lombardia sceso sotto la soglia del 4%, contro la media italiana al 6,8%. Inoltre, tra i dati che lo studio mette in particolare evidenza spiccano quelli relativi al tasso di disoccupazione, di occupazione e di attività.

Il tasso di attività misura invece la percentuale di persone "attive" sulla popolazione in età compresa tra i 15 e i 64 anni; in questo caso il dato milanese (70,8%) è migliore rispetto a quello lombardo e di gran lunga superiore alla media italiana (62,7%). Un altro importante indicatore è il tasso di occupazione, vale a dire la popolazione in età lavorativa occupata: Milano, con il 68,1%, è molto vicina all’obiettivo di Lisbona, fissato al 70% per il 2010; lo stesso si può dire per la Lombardia, mentre a livello italiano siamo ancora sotto al 60%. Tra i parametri fissati a Lisbona c’è anche quello dell’occupazione femminile che vede Milano raggiungere e superare l’obiettivo del 60% quattro anni prima della scadenza. La regione Lombardia invece non ha ancora raggiunto il traguardo (56,5%) e l’Italia è ancora più lontana con il 46,3%.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)