LAVORO. Italia spende poco per sostenere il mercato. Rapporto Eurostat sulla spesa pubblica
L’Eurostat nell’ultimo rapporto sulla spesa pubblica ha registrato che l’Italia spende poco per sostenere il mercato del lavoro, meno di tutti se confrontiamo il dato a livello europeo ad eccezione della Grecia e della Gran Bretagna. Questo in sintesi se però scorporiamo il dato in aiuti attivi (incentivi all’occupazione) e passivi (sussidi ai disoccupati e benefici per i prepensionamenti) vediamo che l’Italia è in controtendenza rispetto alla media UE. Tra il 1998 e il 2003, a fronte di una media europea scesa dal 33,3% al 32,7%, in Italia si è infatti assistito ad un incremento dal 39,2% al 51,9% anche se la spesa complessiva risulta sempre inferiore ai paesi UE.Riguardo le misure passive che nel resto d’Europa sono in aumento anche se di poco e che rappresentano il 67,3% del totale della spesa nel settore, in Italia invece tra il 1998 e il 2003 si è avuto un forte calo che le attesta al 48,1%, la quota più bassa tra i Quindici.
Anche la spesa per favorire una reale integrazione delle persone con disabilità è irrisoria, In Italia è pari al 1% mentre nell’ Europa dei 15 è pari al 16,4%. Un’ultima osservazione in merito ai sussidi di disoccupazione. Secondo l’Ufficio statistico dell’Unione europea, nello stesso periodo considerato, i paesi che hanno stanziato più aiuti come Norvegia, Portogallo e Lussemburgo hanno registrato un aumento del tasso di disoccupazione, a differenza di quelli (Gran Bretagna e Irlanda) che hanno diminuito la spesa.