E’ passata oggi al Parlamento europeo, con 598 voti favorevoli, 20 contrari e 23 astensioni, la proposta di una strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. La relazione dell’eurodeputata inglese Glenis Willmott (PSE) risponde all’impegno della Commissione in merito ad una strategia europea 2007-2012, che ha come obiettivo principale quello di ridurre in media del 25% il numero degli infortuni sul lavoro nell’Unione europea.

Ci sarà una migliore applicazione del diritto comunitario e sono previste sanzioni più severe, ispezioni più frequenti e maggiori misure di prevenzione.

Un’attenzione particolare è data ai settori più a rischio, come la metallurgia, l’edilizia, l’elettricità, l’attività forestale, prevedendo l’attribuzione di risorse sufficienti per i necessari investimenti atti a garantire la salute e la sicurezza. Gli Stati membri sono invitati ad adottare lo strumento degli incentivi finanziari quali sgravi fiscali, preferenza verso le imprese sicure nell’ambito delle gare d’appalto, introduzione di un sistema "bonus-malus" nelle polizze d’assicurazione, per premiare l’attenzione alla sicurezza. La Commissione dal canto suo, potrebbe investire fondi comunitari nello sviluppo di una cultura della prevenzione, nella formazione professionale, nel reinserimento dei lavoratori a seguito di un incidente sul lavoro o di una malattia professionale.

La prevenzione "riveste un’importanza fondamentale" e deve essere fatta all’interno delle impresa, adattando sistematicamente al progresso tecnologico la legislazione relativa alla sicurezza.
Tutte queste misure devono essere applicate anche ai lavoratori temporanei, tra i quali l’incidenza degli infortuni è "troppo elevata". La Commissione deve colmare urgentemente la lacuna di parità dei diritti, inserendo nei contratti di lavoro atipici condizioni che "non devono comportare dei rischi per la salute e la sicurezza".

Secondo le stime dell’OIL, nel 2006 sono circa 167mila le persone morte nell’UE, in conseguenza di un infortunio sul lavoro o di malattie connesse all’attività lavorativa. La Commissione stima che ogni anno 300mila lavoratori subiscono un’invalidità permanente.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)