Rendere più moderno e flessibile il servizio offerto dalle farmacie. Questo l’obiettivo delle proposte che Federfarma scrive ai Senatori in una lettera aperta in cui parla di "un pacchetto articolato che, con grande senso di responsabilità nei confronti delle esigenze di ammodernamento del Paese, le farmacie mettono a disposizione del Governo e del Parlamento, come contributo per il rinnovamento del sistema".

In particolare, la federazione propone di:


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  • aprire in tempi brevissimi, grazie a modalità di assegnazione molto snelle, almeno 2.200 nuove farmacie che porterebbero il numero complessivo delle farmacie italiane a circa 20.000 (mediamente una ogni 2.900 abitanti);
  • assegnare 2.200 farmacie a farmacisti che oggi non hanno una farmacia;
  • garantire un servizio farmaceutico più efficiente nei piccolissimi centri e nelle periferie urbane;
  • assicurare la presenza di farmacie anche negli aeroporti, nelle grandi stazioni ferroviarie, negli snodi autostradali e nei grandi centri commerciali;
  • creare complessivamente oltre 5.000 nuovi posti di lavoro qualificati;
  • ampliare e rendere più flessibili gli orari di apertura delle farmacie, come richiesto dai cittadini e dall’Antitrust;
  • eliminare, a cura dell’Agenzia del Farmaco, l’obbligo di ricetta per i farmaci di uso consolidato, che garantiscono un elevato livello di sicurezza e che sono già venduti senza ricetta in altri Paesi europei. In tal modo si andrebbe incontro all’esigenza di garantire maggiori introiti ai corner dei supermercati e alle parafarmacie che, oggi, dovendo sostenere i costi legati alla presenza obbligatoria di un farmacista, non riescono a raggiungere il punto di equilibrio economico.

 

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