Un piano di controlli più severi contro le truffe e le importazioni di prodotti cinesi che alterano il mercato, blocco del perfezionamento attivo e un’ipotesi di aiuto comunitario ed umanitario, porti fuori dal mercato di eccedenza. Queste le proposte del ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno, nel corso del Tavolo agroalimentare sull’emergenza del pomodoro industriale che si è svolto ieri a Roma.

Secondo Coldiretti, la crisi si combatte a partire dalla trasparenza dell’informazione sull’origine in etichetta per dare la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli e per questo bisogna subito dire basta al pomodoro italiano in salsa cinese che inganna i consumatori e danneggia gli imprenditori agricoli nazionali.

Paolo Bedoni, presidente della confederazione, denuncia come "a distanza di oltre un mese dagli impegno assunti non è ancora stata pubblicata la norma "salva pomodoro italiano" per impedire di spacciare il prodotto cinese come passata Made in Italy. Si tratta di una norma ottenuta sulla spinta della legge per l’etichettatura di origine obbligatoria di tutti gli alimenti sostenuta dalla Coldiretti con la raccolta di oltre un milione di firme".


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