Più di mille pagine di dati, tabelle e indicatori per fotografare la gioventù italiana. Eurispes e Telefono Azzurro hanno presentato questa mattina a Roma il "Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e l’Adolescenza", giunto quest’anno alla sua sesta edizione. "Global boys", li chiama il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, che spiega: "Più del 73% dei ragazzi fra i 12 e 19 anni sono già stati all’estero e vivono quotidianamente a stretto contatto con i nuovi media e le nuove tecnologie, abbattendo anche metaforicamente i limiti e confini nazionali". L’uso di Internet, cellulari e dispositivi tecnologici non viene però fatto con "banalità" e, a dispetto di un consolidato luogo comune, Fara parla di giovani "più consapevoli e prudenti negli orientamenti al consumo". Quasi il 60% del campione afferma di dare importanza prevalentemente alla qualità dei prodotti e quasi il 17% considera decisivo il prezzo, mentre solo il 5,3% ritiene importate la moda. I ragazzi italiani sarebbero meno consumisti dunque, ma ciò accade soprattutto "a causa delle difficoltà economiche delle famiglie, che hanno spinto i giovani ‘a fare di necessità virtù’ ", spiega ancora Fara.

Il presidente del Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, mette l’accento su ciò che non muta: "I bisogni di tutela e protezione da parte di bambini e adolescenti, rimangono quelli di sempre", spiega. Famiglia e scuola restano infatti le principali agenzie di socializzazione, con l’84% del campione che segnala i propri genitori e gli insegnanti come fonte di apprendimento primaria.
E anche se crescono i problemi legati alla dipendenza dai media (il 15% dei bambini guarda la Tv dalle 3 alle 5 ore al giorno, e oltre), il senso dell’amicizia non subisce conseguenze (l’80% dei bambini mette al primo posto il valore degli amici). Il quadro degli adolescenti si distingue, invece, per l’interesse che suscita l’estetica. Piercing e make-up sono capisaldi irrinunciabili per le ragazze (più del 35% del campione ha un piercing, meno del 7% non si trucca mai). Il 2% degli intervistati ammette poi di aver fatto ricorso alla chirurgia estetica, mentre il 2% preferisce non rispondere.

Abbastanza rassicurante il rapporto con la cultura. Il 47% dei giovani dice di leggere libri e il 24% ama i fumetti. Il 42% ama il disegno, mentre il 24% suona uno strumento. Fra giovani e droghe leggere, infine, la relazione è disinvolta. Quasi il 40% si esprime sull’hashish in termini avalutativi, mentre il 28% è proprio a favore, e ritiene che fumare "spinelli" (come li chiama Fara) non rechi danni alla salute se fatto con moderazione (17,8%). In conclusione del suo intervento, Fara ha riservato una critica all’Istat che in questi giorni ha fatto sapere che farà anche un suo rapporto sui giovani. "Ben venga questa iniziativa – ha detto Fara -, ma forse prima farebbero meglio a risolvere tutti i buchi statistici del loro ultimo censimento".


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