In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia che si celebra domani, la Provincia di Milano ha lanciato oggi la "Carta dei Diritti del Bambino adottato", una sorta di decalogo per il momento, ma che ha per obiettivo di breve-medio periodo la trasformazione in regolamentazione nazionale per tradurre i diritti fondamentali, previsti dalle leggi, nella realtà dei comportamenti quotidiani.

«Ho diritto a crescere sicuro e protetto in famiglia; i miei genitori devono essere aiutati se sono in difficoltà; a scuola tutti dovranno rispettare la mia storia». Sono queste, in estrema sintesi, alcune delle regole principali e dei consigli espressi dalla "Carta dei diritti del bambino adottato" emerse nel corso dell’incontro organizzato e coordinato dall’assessore ai Diritti dei bambini e delle bambine, Francesca Corso, insieme con rappresentanti di varie associazioni e operatori del settore.

Su questo argomento la Provincia distribuirà prossimamente un volumetto nel quale si affrontano tutti i problemi che i genitori e i bambini adottati incontrano sul piano psicologico e affettivo e nel rapporto con le Istituzioni (dalla Asl, alla scuola, alla famiglia, etc).

Intanto, per familiarizzare con l’argomento, è stata diffusa oggi una commovente fiaba, "Bibo nel Paese degli Specchi" destinata alle scuole e alle strutture sanitarie.

"È’ necessario aprire un percorso di collegamento con il governo", ha sottolineato l’assessore Francesca Corso, "per promuovere accordi bilaterali con i Paesi da cui provengono i bambini adottati, poiché non sempre la Convenzione dell’Aia trova pratica attuazione. L’intento è quello di ridurre i tempi e i costi che devono essere strettamente legati solo alle procedure necessarie. Allo stesso tempo è sicuramente positivo il disegno di legge del ministro Bindi sull’accoglienza internazionale, cioè l’affido», ha concluso l’assessore Corso.


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