MINORI. Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro: bambini soli, li consola la tv
Mancanza d’affetto, libertà nella fruizione delle tecnologie e larga disponibilità di denaro. Così la figura del bambino che emerge dall’ottava edizione del Rapporto Eurispes Telefono Azzurro che indaga sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese. L’82,9% dei bambini dai 7 agli 11 anni può contare sulla presenza della propria madre, mentre il 14,6% manifesta una parziale insoddisfazione. Ben il 76,1% dei bambini vorrebbe che la propria madre rimanesse esattamente com’è. Il 41% desidererebbe che dedicasse più tempo a se stessa. Non manca chi la vorrebbe meno autoritaria (19,3%) e più moderna (18,6%). Se la maggioranza dei più piccoli (il 60,1%) può contare su una presenza costante del padre, il 14,1% sperimenta una condizione di chiara privazione, mentre il 24,6% sente questa presenza incostante.
Fa riflettere il dato sulla fruizione delle nuove tecnologie. Tre bambini su dieci (29,6%), affermano di non poter rinunciare alla televisione, mentre il 20,2% preferisce la Playstation. Il cellulare è invece indispensabile per l’11,8% dei bambini, mentre il 4,7% non può fare a meno di Internet, strumento che comunque raccoglie meno consensi rispetto al pc (9,9%), all’Ipod (6%) e addirittura al Dvd (4,8%).
Il 55,8% dei bambini sono seguiti nell’utilizzo della Tvda un adulto che dice loro quando e per quanto tempo possono guardarla. Eppure quasi quattro bambini su dieci, il 38,2%, ne fruisce in maniera libera. Il 14,9% dei bambini affermano di guardarla quando e per quanto tempo desiderano, mentre il 23,3% sostiene di essere autonomo rispetto alla scelta e alla durata dei tempi di esposizione.
Il 34% dei bambini sostiene di collegarsi alla Rete soprattutto da casa propria, ma anche da casa di parenti o conoscenti o da scuola o addirittura da Internet point. I bambini utilizzano Internet per cercare informazioni di loro interesse (42,5%), materiale utile per lo studio (34,8%), per giocare con i videogiochi (41,5%) o per scaricare musica, video e giochi (33%). Comunicare tramite chat (13,8%) o attraverso la posta elettronica (9,9%) sono comprensibilmente meno utilizzate. Il 45,1% afferma che c’è qualcuno che indica loro quando e per quanto tempo collegarsi ad Internet, mentre il 21,1% afferma di essere autonomo. Il 32,9% dei bambini afferma di non dover rispondere a nessuno rispetto all’utilizzo di Internet contro il 34% che sostiene di non avere nessuno che chieda loro dove e come navigano.
Un bambino su due, il 56,3%, è in possesso di un telefonino. Più diffusi i telefonini normali (43,2%), mentre il 7,1% dei piccoli ha un video-telefonino, l’1,6% un cellulare Umts e solo lo 0,2% uno smart-phone. Il 4,2% possiede più di un telefonino, mentre il 37,3% dei bambini non possiede alcun cellulare. Il telefonino viene utilizzato prevalentemente per comunicare (72,9%), ma anche per fare fotografie (56,1%) o filmati (44,5%). Il 55,3% usa il cellulare per chiamare ed essere chiamato dai propri amici, il 51% per mandare e ricevere sms e il 29,6% per scambiare mms.
Bullismo: la prepotenza anche tra i più piccoli? Contro atti di prevaricazione il 36,1% chiede aiuto ad un adulto, il 22,3% si rivolge al prepotente, mentre il 19,8% aiuta la vittima. L’8,4% dei bambini, invece, assume il ruolo di spettatore silenzioso. Il 4,4% dei bambini mostra invece un atteggiamento tipico del bullo gregario: infatti il 3,3% dice di unirsi alle prepotenze mentre lo 0,8% trova divertenti gli atteggiamenti prepotenti. Le bambine sono più reattive (83,1% contro il 73,2% dei maschi) nell’attuare strategie attive, mentre i bambini ammettono con più frequenza (5,4% contro l’1,3% delle coetanee) di unirsi alle prepotenze del bullo e ad assumere il ruolo di spettatori passivi: il 9,3% contro il 7,6% del campione femminile.
E le vittime? Un bambino su quattro ammette di avere ricevuto: provocazioni e prese in giro (27,5%), brutti scherzi (25,2%) e offese immotivate (23,2%). Il 12,6% subisce una continua esclusione dal gruppo e l’8,7% è vittima di furti di oggetti e cibo. Il 7,5% subisce ingiustamente delle percosse mentre solo il 2,7% è vittima di furti di denaro. I maschi sono più spesso vittime di minacce (15% contro l’8,1% delle coetanee) e percosse (10,1% contro il 4,9% delle bimbe). I bambini ricevono con maggiore frequenza prese in giro (29,9% vs 25,1%), offese immotivate ripetute (25,9% vs 21%) e brutti scherzi (27,6% vs 22,7%). Le bambine, invece, sono con più frequenza vittime di esclusione dal gruppo: lo dichiara il 13,2% delle bambine contro l’11,9% dei bambini. Ma quali sono i luoghi della prevaricazione? La scuola (36,2%) è secondo i bimbi il luogo dove si verificano più spesso atti di prevaricazione. Il 22,6%, invece, ha indicato la strada o la piazza e il 6,6% i locali e i bar. Meno frequenti gli atti di bullismo in palestra (2,1%) e in autobus (1,7%).