I sedici Stati membri (Spagna, Danimarca, Italia, Malta,Germani, Slovenia, Ungheria, Svezia, Lituania, Belgio, Grecia, polonia, Luxemburgo, Cipro, Lettonia e Austria), a conclusione questa mattina del Consiglio europeo dei ministri dell’Ambiente, hanno chiesto di rivedere, al fine di migliorare, il processo autorizzativi per la commercializzazione di prodotti Ogm. E’ quanto si apprende da una nota di Legambiente che precisa: "Sacrosanta la richiesta dei 16 Stati. È ora di voltare pagina in materia di Ogm, le verifiche vanno fatte e devono garantire una certa indipendenza oltrechè un vero approfondimento scientifico".

"Va garantita una trasparenza – afferma Francesco Ferrante, direttore generale dell’associazione – e la massima affidabilità scientifica dei dossier delle multinazionali sottoposti al vaglio dell’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa di Parma)". La maggioranza degli Stati ha poi chiesto che la Commissione rispetti il volere della maggioranza dei cittadini europei e dei governi che li rappresentano. "Cosa che fino ad ora – prosegue Ferrante – troppo spesso non è avvenuta. La Commissione dà giudizio positivo basandosi sulle valutazioni dell’Efsa che svolge un ruolo ‘di notaio’ senza un’opportuna e indispensabile verifica. A questo punto l’auspicio è che per il prossimo Consiglio europeo dei ministri Ue di giugno, venga raggiunto un accordo politico per voltare pagina".


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