"Con un prezzo del barile di petrolio che segna un nuovo record storico diventa competitiva la scelta di produrre carburanti come il bioetanolo e il biodiesel ottenuti a partire dai cereali o dalle barbabietole e dalla colza o dal girasole". E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che i settanta dollari al barile sono considerati da molti esperti internazionali come il valore soglia oltre il quale l’energia verde dei campi diventa competitiva con il petrolio, senza considerare i positivi effetti sull’inquinamento atmosferico dovuti alla riduzione di combustibili fossili.

"In Italia – continua Coldiretti avvalendosi di un recente studio del CETA (Centro di Ecologia teorica ed Applicata) – dalla riconversione a colture energetiche di 700.000 ettari di terreno attualmente coltivati a seminativo è possibile produrre combustibili che consentono di risparmiare 2,2 milioni di tonnellate di petrolio/anno".

L’Italia, secondo l’associazione, deve dunque percorrere con più decisione la strada delle energie pulite: potenziando le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), ma anche attraverso l’utilizzazione di residui agricoli, forestali e dell’allevamento e l’installazione di pannelli solari nella aziende agricole – conclude la Coldiretti – è possibile arrivare a coprire entro il 2010 fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiare oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti e ridurre le emissioni di anidride carbonica di origine fossile di 30 milioni di tonnellate.


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