Un Tavolo di confronto permanente, osservatori a livello nazionale e regionale, l’obbligo di doppio prezzo (origine e dettaglio) sui cartellini di vendita dei prodotti agroalimentari ed etichette più chiare e trasparenti, con l’indicazione dell’origine degli alimenti: queste sono le proposte di intervento avanzate al governo dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) al fine di contrastare il trend di rigonfiamento dei prezzi nel settore agroalimentare che da mesi sta affliggendo gli italiani. Il fenomeno si realizza attraverso un’ampia divaricazione tra i listini sui campi e quelli praticati al dettaglio, attraverso una filiera troppo lunga e complessa che genera distorsioni nonchè rincari artificiosi, con forti penalizzazioni per i produttori che hanno dovuto registrare un ulteriore calo dei redditi (nel 2006 sono diminuiti del 3,4 per cento).

La Confederazione considera necessario un Tavolo permanente di confronto – costituito dai rappresentanti dei ministeri dell’Economia e Finanze, dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, alimentari e forestali, dell’Istat, dell’Unioncamere e da tutti i componenti della filiera agroalimentare – per dare risposte ai consumatori su un problema che oggi è anche all’esame dell’Antitrust e della stessa magistratura.

Gli Osservatori sui prezzi – partecipati dalle organizzazioni agricole – si occuperebbero a loro volta di acquisire le quotazioni dei prezzi nelle diverse fasi della produzione, permettendo così una reale tracciabilità e un buon livello di trasparenza che si riscontrerebbe praticamente nella doppia prezzatura di ogni alimento accompagnata da un’etichettatura a difesa del "made in Italy".


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