Il petrolio sfiora i cento dollari al barile e le associazioni dei consumatori lanciano l’emergenza energetica e stimano ripercussioni per 390 euro annui a famiglia. Il petrolio ha infatti superato quota 98 dollari sul mercato elettronico after hours di New York e il prezzo del greggio è salito a 98,03 dollari al barile. Sale dunque il prezzo consigliato della benzina verde e del diesel. Adusbef e Federconsumatori lanciano l’allarme: non si deve "attendere che il petrolio arrivi a 200 dollari al barile per definire la situazione come vera e propria emergenza energetica". Già oggi, rendono noto le due associazioni, con il petrolio che sfiora i cento dollari al barile vi saranno ricadute importanti per le famiglie italiane: circa 390 euro l’anno, dei quali 120 per i carburanti, 140 per il riscaldamento, 40 per luce e gas e 90 per costi di trasporto.

"Una tale sofferenza del prezzo del petrolio – scrivono Adusbef e Federconsumatori – determinerà anche costi indiretti sui processi industriali, ci saranno ricadute nella determinazione dei prezzi dei beni di largo consumo per l’aumento del costo della materia prima utilizzata, per le varie trasformazioni chimiche e per i costi energetici contenuti nelle diverse produzioni industriali. Si tratta perciò di accelerare, con determinazione, la costruzione di impianti di rigassificazione per aumentare l’importazione di gas metano, sarà necessario fare ingenti investimenti in energie alternative e razionalizzare in tempi certi l’intero settore della distribuzione dei carburanti".

Secondo le associazioni bisogna inoltre "ridurre il carico fiscale, con beneficio sui prezzi finali, dei carburanti e del consumo di gas per uso domestico". "L’alleggerimento del carico fiscale sui carburanti – precisano – può essere realizzata immediatamente attraverso un collegamento con la finanziaria, visto che questa misura era prevista nella terza "lenzuolata" Bersani oggi ancora giacente al Senato per la sua approvazione". I possibili risparmi, stimano, potrebbero essere di 110 euro annui a famiglia per l’IVA sul gas, 24 euro sull’accisa dei carburanti se si diminuisce di 2 centesimi al litro, e 144 euro annui per risparmi sulla distribuzione se la diminuzione è di 12 centesimi in meno al litro.


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